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Beethoven è diventato sordo per colpa del vino: la risposta in una ciocca di capelli

Dopo secoli di ipotesi, l’analisi di alcuni campioni di capelli di Beethoven potrebbe aver rivelato l’origine dei tanti problemi di salute che colpirono il compositore fin dalla giovinezza e perfino della sua sordità.
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Nell'immaginario comune la sordità di Ludwig van Beethoven lo rende ancora più geniale, eppure per il compositore tedesco fu causa di enormi sofferenze, tanto che nel suo testamento chiese espressamente che anche dopo la sua morte i medici continuassero a occuparsi del suo caso per scoprire l'origine del suo pessimo stato di salute. Oggi, dopo più di due secoli dalla sua morte, forse il suo desiderio è stato esaudito.

Un gruppo di ricercatori potrebbe infatti aver scoperto l'origine dei diversi problemi di salute che afflissero il grande musicista fin dalla giovinezza, compresa la sua sordità, a partire da alcune ciocche di capelli del compositore conservate fino a oggi. Dai risultati delle analisi chimiche condotte nei laboratori della Mayo Clinic, un'importante organizzazione no-profit nel settore della ricerca medica degli Stati Uniti, è emerso che nei capelli del compositore c'era una quantità molto alta di piombo, ben oltre i livelli considerati normali. È possibile quindi che il compositore si sia avvelenato per esposizione continua a questo metallo pesante, ai tempi contenuto in moltissimi prodotti di uso comune. Una cosa su tutte potrebbe aver avvelenato Beethoven: il vino.

Le tante teorie sulle malattie e la sordità di Beethoven

Il compositore di sinfonie intramontabili, come la Nona o la Quinta, ha sofferto per decenni. Non solo per la sordità, che pure per lui è stata fonte di enormi difficoltà e dispiaceri, ma anche per tanti altri disturbi che nessun medico riuscì mai a curare o solo ad alleviare.

Dopo la sua morte, nell'ambiente degli appassionati si è ipotizzato di tutto. Come ricostruisce un articolo del New York Times, c'è chi ha pensato alla malattia di Paget, chi alla sindrome del colon irritabile, mentre altri hanno ipotizzato una qualche malattia renale o un'infezione di sifilide. Tante le ipotesi, qualcuna anche in grado di spiegare alcuni dei suoi problemi, ma nessuna in grado di spiegare la situazione complessiva. Ad esempio, nel 2023uno studio ha rivelato che il compositore aveva contratto l'epatite B poco prima di morire.

La soluzione in una ciocca di capelli

Per una specie di karma, è in gran parte merito degli appassionati del compositore che oggi forse è stata trovata una risposta alla domanda che più di tutti lo ha tormentato in vita. Tutto è iniziato qualche decennio fa, quando si cominciò a parlare della possibilità di riaprire il "caso Beethoven", dato l'enorme sviluppo che intanto aveva visto il settore delle tecniche di analisi del DNA. Per farlo però, serviva qualcosa da analizzare. Allora William Meridith, direttore fondatore dell'Ira F. Brilliant Center for Beethoven Studies della San Jose State University, iniziò a cercare dei campioni di materiale biologico fino a quando, con l'aiuto di alcuni suoi collaboratori, riuscì a trovare cinque ciocche di capelli del compositore. I ricercatori hanno fatto il resto.

Come si legge nello studio pubblicato sulla rivista Clinical Chemistry, i risultati dell'analisi di due due campioni indipendenti non lasciano dubbi: una delle ciocche del compositore conteneva 258 microgrammi di piombo per grammo di capelli, un'altra un quantitativo ancora più alto: 380 microgrammi. Per avere un'idea di quanto sia elevato, basta pensare che normalmente un grammo di capelli non contiene più di 4 microgrammi di piombo. I ricercatori hanno trovato anche altri metalli pesanti presenti in quantità superiori ai valori considerati normali: 13 volte di più per quanto riguarda l'arsenico, 4 di più per il mercurio.

L'ipotesi sul consumo di vino e medicinali

I ricercatori hanno spiegato che questi risultati non significano che il compositore sia stato avvelenato di proposito. In realtà è probabile che che il musicista si sia ammalato perché esposto continuamente al piombo. Nel Settecento infatti questo metallo pesante era comunemente impiegato nella formulazione di medicinali, ma anche e soprattutto nella produzione di  vino.

Da diverse testimonianze sappiamo infatti che Beethoven fu un grande consumatore di vino, alcune fonti sostengono che ne bevesse anche una bottiglia al giorno. Inoltre, il piombo era presente anche nei contenitori in cui all'epoca veniva prodotto il vino. L'avvelenamento da piombo potrebbe essere stata quindi la causa dei suoi problemi gastrointestinali e perfino della sua sordità. Come spiegato dal professore emerito dell'Università di Washington, David Eaton, al New York Times, le alti dosi di piombo assunte dal compositore potrebbero aver danneggiato a tal punto il suo sistema nervoso fino a intaccare irrimediabilmente il suo udito.

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