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Donna sottoposta a trapianto rivede il suo cuore esposto in un museo: la storia di Jennifer Sutton

La BBC ha raccontato l’incredibile storia di Jennifer Sutton, una donna di 38 anni che fu sottoposta a trapianto di cuore per una patologia letale. Oggi il suo organo è esposto in un museo di Londra, dove si è recata a fargli visita.
A cura di Andrea Centini
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Esistono musei di ogni genere e durante una visita ci si può imbattere in oggetti di qualunque tipo ed epoca, ma è difficile immaginare di poterci trovare nientemeno che il proprio cuore (e non in senso metaforico). È tuttavia esattamente ciò che è accaduto a una donna britannica di 38 anni, il cui organo vitale, espiantato 16 anni fa, è oggi esposto presso l'Hunterian Museum di Londra, che ha riaperto i battenti proprio questo mese dopo una chiusura di cinque anni. Il museo, così chiamato per omaggiare il chirurgo e anatomista del XVIII secolo John Hunter, espone migliaia di oggetti, strumenti, dipinti e preparazioni anatomiche – di ogni parte del corpo – dedicati alla storia della chirurgia, dai tempi antichi sino alle soluzioni più moderne, come i robot che assistono i medici durante gli interventi. È una collezione ricchissima – la più completa del Regno Unito sul tema – nella quale sono presenti numerosi organi espiantati. Fra essi il cuore della signora Jennifer Sutton, sottoposta a un delicatissimo trapianto nel 2007 dal professor Stephen Large.

La sua incredibile storia – fortunatamente a lieto fine – è iniziata durante il periodo universitario, quando si accorse di fare molta fatica durante semplici camminate. Dagli esami specialistici emerse una diagnosi infausta: cardiomiopatia restrittiva. L'Istituto Humanitas spiega che si tratta di una condizione in cui “la rigidità delle pareti ventricolari è aumentata e così il cuore non riesce a riempirsi adeguatamente (vi è cioè una “disfunzione diastolica”): di conseguenza diminuisce la quantità di sangue pompata (insufficienza cardiaca “diastolica” o “con conservata frazione di eiezione”)”. La condizione determina un progressivo deterioramento della funzionalità del cuore, con conseguente e fatale insufficienza cardiaca. La prognosi è infatti molto spesso sfavorevole e in media si sopravvive 9 anni dopo la diagnosi. Alla signora Sutton i medici dissero chiaramente che sarebbe morta se non si fosse sottoposta a un trapianto. L'occasione si presentò nel 2007 grazie a un donatore compatibile: l'intervento cui si sottopose riuscì perfettamente e la donna ha vissuto fino ad oggi col suo nuovo cuore, in perfetta salute.

Sottoporsi all'intervento non fu facile, poiché la madre morì durante lo stesso identico intervento chirurgico quando lei era un'adolescente. Per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della donazione degli organi ha così deciso di donare il proprio cuore al Royal College of Surgeons e permetterne l'esposizione all'Hunterian Museum di Londra, dove si è recata in visita per rivederlo. “Nel momento in cui entri per la prima volta pensi ‘quello era dentro il mio corpo'”, ha dichiarato la signora Sutton alla BBC. “Ma è anche abbastanza grazioso – è come un mio amico. Mi ha tenuto in vita per 22 anni e ne sono davvero orgogliosa. Ho visto molte cose nei barattoli nella mia vita, ma pensare che in realtà è mio è molto strano”, ha aggiunto la donna.

La signora Sutton non dimentica mai che senza il suo donatore non avrebbe potuto continuare a vivere, coronando ad esempio il sogno di sposarsi. Vive la sua vita al meglio delle sue possibilità da quando è uscita dalla sala operatoria, impegnandosi e tenendosi attiva: “Sono stati 16 anni fantastici e non ne avrei avuto nessuno senza il mio donatore”, ha affermato con gioia. Il suo cuore esposto al museo londinese sta lì a dimostrare gli importanti progressi della Medicina, che oggi consentono di salvare la vita a persone che un tempo erano destinate a morire. La signora Sutton aveva “visitato” il suo cuore già nel 2007, poco dopo l'intervento, quando fu esposto in una mostra della Wellcome Collection.

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