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Dolcificanti artificiali collegati al declino cognitivo: nuovo studio ne individua sette

Un nuovo studio suggerisce che alcuni dolcificanti artificiali potrebbero accelerare il declino cognitivo, soprattutto negli adulti di mezza età, sollevando interrogativi sulla reale sicurezza di questi sostituti dello zucchero.
A cura di Valeria Aiello
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Sette dolcificanti artificiali, tra quelli presenti nelle bibite senza zucchero e nelle bevande gassate, possono danneggiare la capacità di pensare e ricordare, e sembrano causare danni a lungo termine alla salute. Li ha individuati un nuovo studio, che ha scoperto un legame tra il consumo di questi dolcificanti e il declino cognitivo, in particolare nelle persone sotto i 60 anni.

Lo studio, il primo nel suo genere, fa seguito alla serie di ricerche che suggeriscono che i dolcificanti artificiali, come aspartame, saccarina, eritritolo, sorbitolo, xilitolo, possono avere conseguenze negative sulla salute. A lungo commercializzati come alternative più sane allo zucchero, sono collegati a un aumento del rischio di declino cognitivo.

Quali dolcificanti sono collegati al declino cognitivo

Il consumo di sette comuni dolcificanti è associato a un aumento del rischio di declino cognitivo e altre condizioni che possono predire l’Alzheimer o altre forme di demenza. Questi dolcificanti, presenti in bevande, bibite e altri prodotti in uso nel periodo di studio, sono collegati a “un più alto calo delle capacità cognitive e della fluidità verbale” hanno spiegato gli autori dello studio nel loro articolo, pubblicato sulla rivista medica americana Neurology.

Lo studio ha seguito oltre 12mila adulti in Brasile per otto anni, misurando il loro apporto alimentare di questi sette dolcificanti mediante auto-segnalazione:

  • Aspartame
  • Saccarina
  • Acesulfame-K
  • Eritritolo
  • Sorbitolo
  • Xilitolo
  • Tagatosio

I partecipanti hanno compilato questionari che dettagliavano il loro consumo di cibo e bevande nell'anno precedente e in seguito sono stati sottoposti a test sulle loro capacità cognitive, come la fluidità verbale e la memorizzazione delle parole.
Le persone che hanno consumato una maggiore quantità di dolcificanti artificiali, come aspartame e saccarina, hanno mostrato un declino del 62% più veloce delle loro capacità cognitive, l’equivalente di 1,6 anni di invecchiamento, rispetto alle persone con un consumo di dolcificanti più basso.

I risultati sul legame tra il maggiore consumo di questi dolcificanti e il declino cognitivo sono stati simili tra tutti i partecipanti, ma l’impatto maggiore è stato osservato nelle persone sotto i 60 anni e in quelle con diabete, suggerendo che le abitudini alimentari nella mezza età possono avere conseguenze permanenti sulla salute del cervello.

Le prestazioni cognitive raggiungono il picco intorno alla terza decade di vita, tra i 25 e i 30 anni, e che in seguito si verifica un declino molto lento e graduale – spiega Claudia Suemoto, professoressa associata di geriatria presso l'Università di San Paolo e co-autrice dello studio – . La nostra ricerca dimostra che il consumo di dolcificanti può accelerare questo processo naturale, anche negli adulti di mezza età”.

Perché i dolcificanti artificiali fanno male al cervello

I ricercatori sospettano che i dolcificanti artificiali possano agire attraverso meccanismi di neuroinfiammazione e neurodegenerazione, o l’interruzione dell’asse intestino cervello.
Studi sugli animali suggeriscono che l’aspartame può scatenare infiammazioni nel cervello–  ha aggiunto la prof.ssa Suemoto – . Gli alcoli di zucchero, come l'eritritolo e il sorbitolo, possano invece alterare i microbi intestinali e compromettere la barriera emato-encefalica”.

Secondo i ricercatori, il consumo dei dolcificanti artificiali, sia da soli che in combinazione, in particolare di aspartame, saccarina, acesulfame K, eritritolo, sorbitolo e xilitolo, è associato a perdita cognitiva. “I nostri risultati – hanno concluso gli studiosi – suggeriscono la possibilità di danni a lungo termine derivanti dal consumo di dolcificanti ipocalorici o privi di calorie (LNCS), in particolare LNCS artificiali e alcoli di zucchero, sulla funzione cognitiva”.

Dove si trovano i dolcificanti artificiali

I dolcificanti artificiali si trovano in un’ampia gamma di alimenti e bevande trasformate, come bibite dietetiche e bevande “senza zucchero”, gomme da masticare e mentine senza zucchero, barrette proteiche, dessert, caramelle, sciroppi, gelati ipocalorici, yogurt e budini.

I risultati del nuovo studio sono gli ultimi a mettere in guardia sui pericoli dei dolcificanti artificiali. Studi precedenti hanno suggerito che potrebbero aumentare il rischio di una serie di malattie, come diabete di tipo 2, problemi cardiaci, depressione, e causare danni alle pareti intestinali.

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