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Covid, addio a Omicron 2, 4 e 5. L’ECDC taglia le varianti: “Non circolano più”

L’ECDC ha annunciato di aver eliminato dall’elenco delle varianti di preoccupazione Omicron 2, 4 e 5, che hanno dominato nel corso del 2022. La pandemia di COVID-19 ora in Europa è guidata da Kraken e Cerberus.
A cura di Andrea Centini
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Particelle del coronavirus su cellule umane. Credit: NIAID
Particelle del coronavirus su cellule umane. Credit: NIAID
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Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha annunciato che da oggi, venerdì 3 marzo 2023, ha eliminato Omicron BA.2, BA.4 e BA.5 – conosciute rispettivamente come Omicron 2, 4 e 5 – dal proprio elenco delle varianti di preoccupazione (VOC) del coronavirus SARS-CoV-2. La ragione è semplice: non circolano più nel territorio dei Paesi europei. Emersi all'inizio del 2022 assieme ad altre varianti figlie di Omicron, scoperta per la prima volta in Sudafrica alla fine del 2021, questi ceppi sono stati responsabili di numerose ondate di contagi per tutto lo scorso anno, ma negli ultimi mesi sono stati soppiantati da altri lignaggi divenuti dominanti, sempre derivati dalla Omicron originale.

Che questa variante di preoccupazione (la quinta dall'inizio della pandemia di COVID-19 dopo Alpha, Beta, Delta e Gamma) avrebbe creato grossi problemi lo si era intuito sin dalla scoperta nello Stato africano, a causa dell'elevatissimo e anomalo numero di mutazioni presenti sulla proteina S o Spike. Si tratta del “grimaldello biologico” sfruttato dal coronavirus SARS-CoV-2 per legarsi alle cellule umane attraverso il recettore ACE-2, rompere la parete cellulare e inserire l'RNA virale all'interno, dando vita al processo di infezione / replicazione alla base della malattia, chiamata COVID-19. La variante Omicron “super mutata” si è cosi diffusa rapidamente in tutto il mondo e ha dato vita a una moltitudine di ceppi figli entrati in competizione fra di essi, che a loro volta hanno continuato – e continuano tuttora – a generare ulteriori sottovarianti, anche di tipo ricombinante come le famigerate XBB Gryphon e XBB 1.5 Kraken.

Questa lotta intestina fra le diverse figlie di Omicron ha sempre privilegiato quelle più trasmissibili e con il miglior vantaggio immunoevasivo, ovvero la capacità di eludere gli anticorpi neutralizzanti (sia quelli indotti dalla vaccinazione che da una precedente infezione naturale). La competizione ha lasciato sul campo diverse "vittime", fra le quali adesso si annoverano anche BA.2, BA.4 e BA.5. Ma il loro depennamento dall'elenco delle varianti di preoccupazione non significa affatto che la pandemia sia finita o che il SARS-CoV-2 non possa dar vita a ulteriori colpi di coda, con nuove varianti ancor più trasmissibili ed elusive.

Oggi, in questo elenco, figurano solo varianti di interesse (VOI) e varianti sotto monitoraggio (VUM), una situazione che “riflette l'attuale situazione epidemiologica stabile nell'UE/SEE”, specifica L'ECDC. Tuttavia l'ente sanitario europeo aggiunge che ciò “non segna la fine della minaccia rappresentata dal SARS-CoV-2 e delle possibili varianti future che potrebbero emergere”. In parole semplici, stiamo ancora vivendo una pandemia e non si deve assolutamente abbassare la guardia. Per quanto concerne le varianti di interesse, fra esse figurano BQ.1 detta "Cerberus" (discendente di Omicron 5); BA.2.75 (discendente di Omicron 2); XBB “Gryphon” (ricombinante tra BA.2.10.1 e BA.2.75); e XBB 1.5 “Kraken” (ricombinante tra BA.2.10.1 e BA.2.75), che è stata aggiunta di recente. Tra le VUM figurano invece BF.7 (discendente da Omicron 5); BA.2.3.20 (discendente di Omicron 2); CH.1.1 (derivata da BA.2.75); BN.1 (derivata da BA.2.75); XBC e XAY.

Per quanto concerne l'incidenza delle varianti dominati in Europa, l'ultimo bollettino dell'ECDC (relativo ai tamponi sequenziati tra il 6 e il 19 febbraio) indica che quella prevalente è la Kraken, con un'incidenza del 33,8 percento. Seguono Cerberus al 26,8 percento; BA.2.75 al 22,2 percento; BA.5 al 7 percento; Gryphon al 5,7 percento; BA.2 all'1,2 percento; e BA.4 allo 0,3 percento. Le tre sottovarianti depennate sono ancora presenti in questa lista, ma in percentuale bassissima rispetto alle prima della classe e in costante diminuzione, settimana dopo settimana. Per questo sono state eliminate dall'elenco delle varianti di preoccupazione.

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