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Cos’è la stimolazione transcranica cui si sta sottoponendo Fedez: benefici ed effetti collaterali

Per combattere la depressione e altri disturbi mentali legati alla diagnosi del tumore al pancreas, Fedez si sta sottoponendo alla stimolazione transcranica a corrente diretta o tDCS, basata su lievi scosse elettriche inviate al cervello. Ecco a cosa serve, quanto è efficace e quali sono gli effetti collaterali di questa terapia.
A cura di Andrea Centini
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Dopo due interventi e giorni di apprensione per le sue condizioni di salute, il 6 ottobre Fedez è stato finalmente dimesso dall'Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Il cantante e influencer ha pubblicato un post di ringraziamento su Instagram – con una bellissima foto di famiglia – e raccontato in un'intervista al Corriere della Sera cosa è accaduto nella terribile settimana precedente, durante la quale è stato salvato da emorragie interne scaturite da due ulcere, legate all'intervento che aveva subito lo scorso anno per rimuovere un tumore al pancreas. Nel suo lungo racconto Fedez ha affermato che si sta sottoponendo a un ciclo di stimolazione transcranica, ovvero “scosse elettromagnetiche al cervello” definite dallo stesso “non certo piacevoli”. È un trattamento neuropsichiatrico volto a contrastare la grave forma di depressione – sfociata in attacco ipomaniacale – e altri problemi di salute mentale che lo hanno colpito dopo la diagnosi della neoplasia, un raro tumore neuroendocrino del pancreas. La terapia cui si sta sottoponendo, sulla cui efficacia il cantante si pronuncerà dopo aver concluso un ciclo annuale, si chiama stimolazione transcranica a corrente diretta o tDCS. Ecco di cosa si tratta e quando viene impiegata.

Cos'è la stimolazione transcranica a corrente diretta

La stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS) è un “popolare metodo di stimolazione cerebrale che viene utilizzato per modulare l'eccitabilità corticale”, spiegano gli autori dello studio “Transcranial Direct Current Stimulation (tDCS): A Beginner's Guide for Design and Implementation” pubblicato sula rivista scientifica specializzata Frontiers in Neuroscience. In altri termini, è una tecnica di neuromodulazione – cioè che modula l'attività dei neuroni – basata su un debole flusso di corrente continua, diretta costantemente verso un'unica direzione. La stimolazione elettrica arriva al cervello tramite elettrodi che vengono posizionati sul cuoio capelluto o sul collo, con l'obiettivo di modificare l’eccitabilità e l’attività corticale dei neuroni. Diversi studi hanno dimostrato che il trattamento migliora i sintomi depressivi, riduce l'ansia, il dolore e diversi parametri della funzione cognitiva, come spiegato dal National Institute of Health and Care Exellence (NICE) del Regno Unito, sebbene non vi sia consenso unanime nella comunità scientifica sui benefici per i disturbi psichiatrici e neurologici. Oltre che contro la depressione e altri disturbi mentali, la tDCS può essere impiegata anche nella medicina riabilitativa per traumi, sclerosi multipla e altre condizioni, come indicato dall'Università Cornell.

Come funziona la stimolazione transcranica a corrente diretta

La terapia, non invasiva e non farmacologica, si basa su uno stimolatore portatile a batteria che eroga corrente continua a bassa intensità attraverso due elettrodi in spugna, che vengono imbevuti di una soluzione salina e posizionati sul cuoio capelluto (o sul collo) del paziente, che resta vigile e sveglio per tutto il trattamento. Gli impulsi elettrici possono aumentare o diminuire l'eccitabilità dei neuroni, a seconda della polarità e dell'intensità / voltaggio della corrente emessa. Varie combinazioni vengono utilizzate per sintomi specifici. Come indicato dal NICE, le sessioni durano in media tra i 20 e i 30 minuti e vengono ripetute quotidianamente per un periodo di tempo variabile. Fedez ha parlato di ciclo annuale, prima di esprimersi sull'efficacia. Il trattamento viene solitamente effettuato da uno specialista, ma può essere anche “autosomministrato” dal paziente stesso a casa propria. La sua efficacia può essere potenziata con la psicoterapia e altri trattamenti psichiatrici. La Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) produce effetti simili alla tDCS ma si basa sul posizionamento di una bobina magnetica sulla testa del paziente e non su elettrodi. Quest'ultima è più conosciuta e impiegata per via di una maggiore letteratura scientifica, ma sono diversi gli studi che hanno evidenziato anche i benefici della stimolazione transcranica a corrente diretta

L'efficacia della stimolazione transcranica a corrente diretta

Ci sono diversi studi clinici che hanno evidenziato l'efficacia della tDCS. La ricerca “Efficacy and acceptability of transcranial direct current stimulation (tDCS) for major depressive disorder: An individual patient data meta-analysis” condotta su circa 600 pazienti e pubblicata su Progress in Neuro-Psychopharmacology and Biological Psychiatry, ad esempio, ha evidenziato che la stimolazione attiva rispetto alla simulazione (gruppo placebo) migliora sensibilmente i sintomi depressivi e favorisce la remissione. Lo studio “Trial of Electrical Direct-Current Therapy versus Escitalopram for Depression” pubblicato sul The New England Journal of Medicine ha evidenziato che il trattamento ha dimezzato i sintomi della depressione nel 41 percento dei partecipanti, rispetto al 22 percento registrato nel gruppo placebo e al 47 percento in quello dei farmaci antidepressivi. L'efficacia è stata dimostrata anche da una meta-analisi condotta nel 2020 – citata in dettaglio dal NICE – e da uno studio pubblicato sull'autorevole British Journal of Psychiatry.

Rischi ed effetti collaterali della stimolazione transcranica

La tDCS è considerata una terapia non invasiva, sicura e ben tollerata. Gli effetti collaterali, se presenti, sono lievi. Tra quelli citati dall'Università Cornell vi sono “leggero prurito, formicolio, o sensazione di bruciore sotto gli elettrodi”, stimoli che svaniscono pochi minuti dopo il trattamento. Tra gli altri possibili effetti collaterali anche mal di testa, vertigini e lieve affaticamento. Citati in letteratura scientifica anche la nausea – dipendente dal posizionamento degli elettrodi – e la visione di lampi di luce. In genere la raccomandazione è di evitare il trattamento nelle persone che soffrono di epilessia e convulsioni.

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