143 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cos’è il drone americano MQ-9 Reaper “fatto precipitare” da un jet russo

Un drone MQ-9 Reaper degli USA è precipitato nel Mar Nero dopo la presunta collisione con un Sukhoi Su-27 russo. Sarebbe stato colpito sull’elica. Ecco cosa sappiamo su questo velivolo.
A cura di Andrea Centini
143 CONDIVISIONI
Il drone MQ-9 "Reaper". Credit: General Atomics Aeronautical
Il drone MQ-9 "Reaper". Credit: General Atomics Aeronautical

Martedì 14 marzo 2023 un Sukhoi Su-27 russo avrebbe fatto precipitare un drone di sorveglianza americano MQ-9 “Reaper” sul Mar Nero, al largo delle coste dell'Ucraina ma in acque internazionali. Il velivolo a controllo remoto non è stato abbattuto da un missile o una sventagliata di mitragliatori, ma sarebbe stato colpito all'altezza della turboelica durante "manovre spericolate" condotte dai piloti russi, in base a quanto dichiarato dal portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale statunitense John Kirby. Mosca nega e sottolinea che l'MQ-9 è precipitato in seguito a una manovra brusca. Si tratta verosimilmente dell'incidente più grave e diretto tra i due Paesi da quando è scoppiata la Guerra in Ucraina.

Credit: General Atomics Aeronautical
Credit: General Atomics Aeronautical

Il drone MQ-9 “Reaper” è tecnicamente un UAV, acronimo di unmanned aerial vehicle, ovvero un velivolo a pilotaggio remoto (APR) e dunque senza equipaggio a bordo. È il fiore all'occhiello della flotta robotizzata di numerosi Paesi, Italia compresa, che ne ha acquisiti sei negli scorsi anni (uno è andato perso in Libia nel 2019). È prodotto dall'azienda californiana General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI), specializzata in ingegneria aerospaziale. Il velivolo è l'erede spirituale del famoso RQ-1 “Predator” e, come spiegato dalla casa costruttrice sul suo sito, è progettato come “multi – missione”, grazie alla notevole versatilità. Viene infatti principalmente impiegato per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione, ma all'occorrenza può fornire supporto aereo, compiere attacchi di precisione e fornire un sistema di guida e puntamento sui bersagli. Le dimensioni sono significative, avendo un'apertura alare di ben 20 metri e una lunghezza di 11 metri.

Il velivolo è sensibilmente più efficace dei suoi predecessori, grazie al potente motore a turboelica a gas (in sostituzione dei precedenti sistemi a combustione) che ha permesso di raggiungere autonomia, altitudine e capacità di carico sensibilmente superiori. Come specificato da General Atomics, l'MQ-9 può volare fino a 15 chilometri di quota e a una velocità massima di 480 chilometri orari, con un'autonomia di ben 27/28 ore. Ciò gli permette di rimanere sul campo per tutto il tempo necessario. Inoltre, grazie a un pacchetto chiamato MQ-9A Extended Range (ER) basato su nuovi serbatoi alari e carrelli di atterraggio, l'autonomia può essere estesa fino a 34 ore, un vero e proprio record.

Un MQ-9 dell'Aeronautica Militare Italiana. Credit: General Atomics Aeronautical
Un MQ-9 dell'Aeronautica Militare Italiana. Credit: General Atomics Aeronautical

La capacità di carico utile del velivolo è di 386 chilogrammi all'interno e quasi 1.400 chilogrammi all'esterno. Il Reaper è equipaggiato con un complesso sistema di sensori chiamato Multi-Spectral Targeting System che permette di agganciare i bersagli di interesse. Tra essi vi sono sensori a infrarossi, telecamera a colori, designatori laser e sistemi radar di vario tipo. Il velivolo può essere equipaggiato con pacchetti di diverso genere in base alle necessità. Per quanto concerne gli armamenti, come spiegato da Air Force l'MQ-9 può trasportare fino a otto missili a guida laser aria-terra “Hellfire” e varie tipologie di bombe, tra le quali GBU-54, GBU-12, GBU-38 e GBU-49. Si tratta di un mezzo così versatile che uno squadrone americano ha sostituito tutti gli F-16 pilotati da uomini con una flotta di MQ-9 controllati da remoto.

Il velivolo può essere governato da una coppia di operatori, il pilota e colui che si occupa dei vari sistemi d'arma. Può tuttavia operare anche in autonomia. L'MQ-9 è stato progettato per poter essere chiuso e trasportato in un container standard oppure all'interno di un C-130, permettendone la rapida dislocazione laddove ve n'è bisogno. Il costo di un MQ-9 si aggira sui 10 milioni di dollari, pacchetto sensori inclusi. Gli americani non saranno affatto contenti di averne perso uno nel Mar Nero.

143 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views