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Omicidio Yara Gambirasio

Cos’è il DNA nucleare di cui ha parlato Bossetti a Belve: c’è una differenza con quello mitocondriale

Durante l’intervista a Francesca Fagnani nello speciale di Belve Crime, Massimo Giuseppe Bossetti, condannato in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio, è tornato sulla questione del DNA nucleare e mitocondriale su cui si è concentrata la sua difesa. Cosa sono e quali sono le differenze tra questi due tipi di DNA?
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BELVE CRIME | Bossetti durante la puntata di martedì 10 giugno
BELVE CRIME | Bossetti durante la puntata di martedì 10 giugno
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L'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, scomparsa il 26 novembre 2010, è stato al centro del dibattito pubblico per molto tempo. Anche oggi, a distanza di anni dalla condanna definitiva di Massimo Giuseppe Bossetti, se ne torna spesso a parlare. Uno dei motivi è sicuramente l'ostinata fermezza con cui Bossetti, riconosciuto come unico colpevole, continua a proclamarsi innocente.

Lo ha fatto anche nella puntata speciale di Belve Crime, andata in onda ieri sera su Rai 2, nella lunga intervista con Francesca Fagnani, che ha tenuto il punto sulla difesa portata avanti in questi anni dal muratore di Mapello. Uno su tutti, la questione del DNA dell'Ignoto 1 ritrovato sugli slip e sui leggings di Yara, che dopo le lunghe indagini della scientifica si è scoperto appartenere a Bossetti.

La questione del DNA mitocondriale

Nonostante ciò, l'uomo continua a chiedere che gli esami del DNA vengano ripetuti, puntando tutto su quella che la sua difesa ha definito un'anomalia: mentre il DNA nucleare ritrovato era sicuramente di Bossetti, sul corpo di Yara non sono state trovate tracce del suo DNA mitocondriale. Un’apparente contraddizione che per l'accusa è spiegabile con una possibile contaminazione del DNA di Ignoto 1 con quello di Yara, una spiegazione che il tribunale ha ritenuto valida.

Ma, a prescindere da questo, cosa sono il DNA nucleare e il DNA mitocondriale e perché il primo ha un valore forense inequivocabile?

Cos'è il DNA nucleare

Come si intuisce dal termine, il DNA nucleare è il DNA che si trova all'interno del nucleo di ogni cellula. Questo contiene la maggior parte del corredo genetico della persona, organizzato nei 46 cromosomi, ed è unico per ogni individuo. È infatti il risultato della combinazione dei geni paterni e materni e viene trasmesso attraverso la fecondazione. In sostanza è il DNA che si studia a scuola, quello a forma di doppia elica, che contiene tutte le informazioni per codificare i tratti ereditati della persona.

Cos'è il DNA mitocondriale

Fatta eccezione per alcuni organismi, come i batteri, e alcune cellule specializzate, la maggior parte degli esseri viventi, oltre al DNA nucleare, possiede un altro tipo di DNA: il DNA mitocondriale (mtDNA), ovvero quello che si trova nei mitocondri.

Nella cellula infatti, fuori dal nucleo, c'è il citoplasma: all'interno di questo ci sono tantissimi organelli necessari alla vita cellulare e, oltre a questi, ci sono – spiega questo documento dell'Università degli Studi di Milano – alcune centinaia di strutture indispensabili per il mantenimento dei processi energetici della cellula stessa, i mitocondri, che spesso vengono paragonati alle centrali energetiche delle cellule. Nello svolgimento delle loro attività seguono le informazioni contenute nel loro DNA, che è indipendente dal DNA nucleare: il DNA mitocondriale. Questo ha una forma circolare e si replica – spiega la Fondazione AIRC – in modo indipendente, senza seguire il ciclo della cellula che ospita i mitocondri.

Quali sono le differenze

"Mentre il genoma del DNA nucleare – prosegue la Fondazione AIRC – è il risultato di una combinazione dei geni paterni e materni, in quello dell’mtDNA il contributo dei geni materni è di gran lunga preponderante, e quello paterno è praticamente nullo". Per questo motivo il DNA nucleare viene utilizzato nei test di paternità o per identificare una persona, mentre quello mitocondriale permette di risalire al ceppo materno di un individuo, ma non è univoco come il DNA nucleare. L'mtDNA viene quindi utilizzato nei test di maternità o quando due fratelli vogliono sapere se sono figli della stessa madre biologica.

Dato che il DNA nei mitocondri ha un tasso di mutazione molto basso, è verosimile infatti che i figli di una stessa donna abbiano tutti lo stesso DNA mitocondriale, ma anche che all'interno di uno stesso ceppo materno, nonna, madre e figli abbiano tutti lo stesso DNA mitocondriale. A volte il DNA mitocondriale viene analizzato anche nelle investigazioni criminali quando non è disponibile quello nucleare, perché a differenza di quest'ultimo tende a conservarsi più a lungo. Essendo custodito all'interno dei mitocondri, è infatti in genere meno soggetto ai fattori ambientali.

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