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Cosa sono le ustioni termiche e perché sono molto frequenti in scenari di guerra

Si tratta di lesioni del tessuto cutaneo che possono essere causate dall’esposizione diretta ad alte temperature, al fuoco e, in generale, a fonti termiche come fiamme e esplosioni.
A cura di Valeria Aiello
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Ustioni di secondo e terzo grado / Credit: Steven Wolf
Ustioni di secondo e terzo grado / Credit: Steven Wolf

Più di duemila civili uccisi e decine di migliaia di feriti dai pesanti bombardamenti russi in Ucraina, ma il bilancio reale potrebbe essere molto più alto ora che Mosca ha iniziato a ricorrere ad missili di ogni tipo (cruise, terra-terra, razzi) e a bombe a grappolo, ordigni termobarici e cannonate sui palazzi. Le autorità parlano di decessi causati nella maggior parte dei casi dalle esplosioni e anche il Ministero della Salute ucraino ha denunciato che “gli incendi, compagni dei bombardamenti dell’artiglieria nemica, stanno uccidendo e ferendo i civili” in un contesto in cui le ustioni termiche rischiano di stremare la resistenza ucraina. Quando gravi e non trattate, queste lesioni possono comportare gravi complicazioni e la morte, per cui sapere cosa fare (e cosa non fare) può rivelarsi salvavita.

Cosa sono le ustioni termiche?

In scenari di guerra, le ustioni termiche, chiamate anche ustioni da fuoco, sono molto frequenti come conseguenza dei traumi da scoppio, rappresentando tra il 15 e il 20% delle ferite che si riscontrano nei conflitti militari. Si tratta di lesioni della cute o altri tessuti causate dall’esposizione diretta alle alte temperature, e in generale, a fonti termiche come fiamme, esplosioni, vapori, liquidi e oggetti roventi. A tal proposito, ricorda l’autorità sanitaria ucraina esistono “alcune semplici regole dell’assistenza domiciliare, la cui conoscenza aiuterà a fornire adeguatamente un primo soccorso adeguato a te stesso e ai tuoi cari”.

Cosa fare in caso di ustioni termiche

In caso di ustioni termiche, è importante: interrompere il contatto con la fonte dell’ustione (ad esempio rimuovere gli indumenti caldi o bruciati); rimuovere gioielli e oggetti stretti che si trovano vicino all’area dell’ustione, ma non toccare le cose che sono attaccate alla parte ustionata; trattare la ferita con acqua fredda o acqua a temperatura ambiente; usare bende anti-ustione oppure coprire la ferita con una benda di garza sterile, proteggendola così da danni meccanici e infezioni; dare alla vittima acqua da bere per ridurre l’eventuale intossicazione ed evitare la disidratazione; somministrare antidolorifici, come ibuprofene o paracetamolo, che vengono utilizzati per alleviare il dolore di qualsiasi tipo e intensità, e chiamare i soccorsi se l’ustione coinvolge il 10% del corpo o più in un adulto e il 5% in un bambino, oppure se l’ustione è correlata a una lesione.

In questi casi, e in presenza di vaste aree di ustioni, i pazienti sono particolarmente inclini all’ipotermia, per cui è necessario prevenire la perdita di calore, tenere la vittima al caldo, coprendola ad esempio con una coperta o vestiti caldi.

I gradi di ustione

Le ustioni si classificano in base alla loro profondità e alla percentuale di superficie corporea totale interessata. Le ustioni di I grado interessano solo lo strato superficiale della pelle, l’epidermide, e sono accompagnate da arrossamento, gonfiore, bruciore di stomaco e, a volte, da un aumento locale della temperatura corporea e da dolore moderato. Quelle di II grado riguardano anche lo strato intermedio della cute, il derma, e sono accompagnate dalla comparsa di vescicole piene di liquido chiaro (flittene).

Ustioni di secondo e terzo grado / Credit: Westchaser e Craig0927
Ustioni di secondo e terzo grado / Credit: Westchaser e Craig0927

Le ustioni di III grado interessano invece lo strato più profondo della cute, l’ipoderma e a volte, eventualmente anche i muscoli, ed accompagnata da necrosi dei tessuti, per cui la ferita può essere scura o addirittura nera. In caso di ustioni di IV grado, i tessuti sono completamente carbonizzati, e possono essere colpiti i muscoli e persino le ossa.

Cosa non fare in caso di ustioni termiche

In caso di ustioni termiche, è importante: non utilizzare ghiaccio per raffreddare la parte lesionata, in quanto può causare ipotermia; non applicare unguenti, creme o altri metodi fai da te (dentifricio o maionese) che potrebbero favorire l’insorgere delle infezioni; non massaggiare l’area con pomate non adatte fino all’arrivo dei soccorsi.

È molto importante, inoltre, non forare le bolle o le vesciche, in particolare quando sul palmo della mano o sulla pianta dei piedi, non cercare di comprimere l’ustione e non applicare disinfettanti a base di alcol, che potrebbero peggiorare le lesioni. Va inoltre ricordato che il livello di intensità del dolore non è sempre correlato alla gravità dell'ustione: a volte un’ustione molto grave può essere relativamente indolore.

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