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Cosa sono le “blatte volanti” che hanno invaso Roma: come riconoscere Periplaneta americana

In alcuni quartieri della Capitale è stata segnalata la presenza di “grandi blatte volanti americane”. Qual è la specie coinvolta, da dove arriva e quali sono i rischi per la salute.
A cura di Andrea Centini
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Un esemplare di scarafaggio rosso (Periplaneta americana). Credit: iStock
Un esemplare di scarafaggio rosso (Periplaneta americana). Credit: iStock

In questi giorni sono diventati virali i video di grandi scarafaggi rossicci ripresi in diversi quartieri di Roma, protagonisti di quella che viene definita un'invasione di “blatte volanti americane”. In taluni casi la presenza diffusa di questi insetti viene presentata come una sorta di novità, di invasione biologica pionieristica da parte una specie aliena precedentemente assente. Le cose, in realtà, non stanno affatto così. Questi grandi scarafaggi, che possono arrivare fino a 5,3 centimetri di lunghezza massima, sono infatti presenti da lunghissimo tempo in Italia, soprattutto al Meridione e lungo la costa tirrenica, proprio quella più vicina al cuore della Capitale. Cosa sta succedendo, dunque?

Chi è lo scarafaggio Periplaneta americana

Innanzitutto, inquadriamo la specie, chiamata Periplaneta americana. L'insetto, appartenente all'ordine dei blattoidei, nonostante il nome non è originario delle continente americano, bensì dell'Africa. Come indicato in uno studio condotto dagli entomologi Bell e Adiyodi del 1981, questo scarafaggio fu introdotto nelle Americhe nel 1625 attraverso gli scambi commerciali. E proprio grazie alla globalizzazione ha velocemente invaso quasi ogni angolo del mondo, diventando di fatto cosmopolita grazie alla sua notevole adattabilità. Non siamo dunque innanzi a una specie aliena propriamente detta, ma si tratta comunque di un animale invasivo e infestante che può avere anche un impatto sanitario da non sottovalutare.

Periplaneta americana. Credit: Wikipedia
Periplaneta americana. Credit: Wikipedia

Come riconoscere la blatta rossa o scarafaggio rosso

Come indicato, Periplaneta americana – volgarmente conosciuta come scarafaggio rosso o blatta rossa – si distingue dai diffusi scarafaggi comuni (Blatta orientalis) e fuochisti (Blattella germanica) innanzitutto per le dimensioni, che sono sensibilmente più generose. Parliamo infatti di oltre 5 cm di lunghezza massima contro 3,3 e 1,6 centimetri rispettivamente. Anche l'aspetto è piuttosto diverso; lo scarafaggio comune è nero, mentre la blattella fuochista o mangiapane è marroncina e con antenne molto meno sviluppare dello scarafaggio rosso. Quest'ultimo è appunto rossiccio e con una caratteristica macchia gialla sul pronoto, la regione del corpo subito dietro la testa. Un'altra caratteristica distintiva di Periplaneta americana è la capacità di volare, in particolar modo risultano più abili i maschi, che hanno ali più sviluppate delle femmine (spuntano di qualche millimetro oltre l'addome). Questa capacità, assieme all'epiteto del nome scientifico, è dietro alla presunta invasione di “grandi blatte volanti americane” a Roma.

Sebbene non prolifiche come Blattella germanica, che può dar vita a migliaia di individui per ogni generazione, le femmine dello scarafaggio rosso nel corso della loro vita – gli adulti vivono attorno ai 400 giorni – possono deporre circa 150 uova, come indicato in un documento dell'Università delle Indie Occidentali. Ciò significa che nelle condizioni giuste possono comunque innescare infestazioni significative, come quelle evidenziate nei recenti video virali girati a Roma.

Come altri scarafaggi, anche la blatta rossa è lucifuga (non sopporta la luce) e quindi trova riparo in luoghi bui e umidi. Adora inoltre il caldo e soffre il freddo. Con l'aumento sensibile delle temperature di questi giorni, in caso di infestazioni notevoli gli insetti possono essere visti alla luce del giorno, mentre camminano o svolazzano a ridosso dei rifugi, in particolar modo tombini, cantine, fogne, condutture, cataste di legna e tutti quei posti riparati dove possono trovare fonti di cibo e acqua. Si tratta di insetti onnivori e saprofagi, che dunque mangiano praticamente di tutto, compresi i loro compagni morti (pur avendo una certa preferenza per i dolci).

Periplaneta americana. Credit: iStock
Periplaneta americana. Credit: iStock

Non c'è da stupirsi che nelle attuali condizioni climatiche e in contesti dove abbondano magari sporcizia e rifiuti, gli scarafaggi rossi possano abbondare e riprodursi agevolmente, finendo per invadere anche le case alla ricerca di ripari adeguati. Periplaneta americana è così diffusa e nota in Italia che risulta praticamente in tutti gli elenchi delle aziende che si occupano di disinfestazione, pertanto, lo ribadiamo, non non abbiamo a che fare con una nuova specie aliena invasiva, né con una situazione “straordinaria”. Va tenuto presente che questi insetti invadono preferibilmente i luoghi dove è conservato il cibo e, poiché sono portatori di numerosi batteri e altri agenti patogeni, rappresentano un significativo rischio per la salute. Fra quelli spesso associati a questo insetto figurano i batteri del genere Salmonella, Escherichia coli, lo stafilococco aureo, Pseudomonas aeruginosa e altri.

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