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Covid 19

Cosa sappiamo di Deltacron, il virus ricombinante ora rilevato anche in Francia

Si tratta di variante ibrida chiamata così per il mix di mutazioni di Omicron e Delta, in circolazione dall’inizio di gennaio 2022 e con un genoma simile a quello di alcuni virus identificati in altri Paesi europei.
A cura di Valeria Aiello
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In Francia sarebbero almeno dieci i casi di Covid causati da Deltacron, la variante ibrida del coronavirus chiamata così per il mix di mutazioni di Omicron e Delta, nata da uno o più eventi di ricombinazione tra questi due lignaggi e con un genoma simile a quello di alcuni virus identificati anche in Danimarca e Olanda. La prima solida prova della sua esistenza, dopo il falso allarme lanciato dai ricercatori dell’Università di Cipro e il successivo rilevamento di una variante simil-Omicron nel Regno Unito, è stata condivisa su GISAID dall’Istituto Pasteur di Parigi che ha fornito una conferma definitiva della struttura del virus ricombinante AY.4/BA.1, derivato dalla ricombinazione tra la variante Delta (AY.4 o uno dei sottolignaggi) e Omicron BA.1.

La variante Deltacron rilevata anche in Francia

Questo virus ricombinante è stato identificato in diverse regioni della Francia dal consorzio EMERGEN, utilizzando tre mutazioni che sembrano caratterizzare le sequenze di questo ricombinante: E352D, A27S, N764K.  “Al 21 febbraio 2022, dieci sequenze del database EMERGEN portavano queste tre mutazioni” ha riportato l’Agenzia francese per la sanità pubblica nella sua ultima analisi del rischio, specificando che sono in corso ulteriori analisi per confermare questi risultati.

L’Agenzia ha inoltre affermato che questi ricombinanti sono soggetti a un maggiore monitoraggio perché “costituiscono grandi eventi evolutivi” ed “è difficile prevedere quali saranno le loro caratteristiche in relazione alle varianti da cui derivano, quindi il loro impatto sulla salute pubblica in caso di circolazione nella popolazione”. Anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha inserito un ricombinante Deltacron nell’elenco delle varianti sotto controllo, sebbene si tratti dell’ibrido AY.4.2.2 x BA.1.1 inizialmente rilevato nel Regno Unito.

Come nascono le varianti ibride (o di ricombinazione)

Fin dall’inizio della pandemia di Covid-19, diverse varianti sono circolate in maniera concomitante, per cui può accadere che una stessa persona venga contagiata contemporaneamente da forme virali distinte e che si verifichino fenomeni di ricombinazione: in altre parole, quando una stessa cellula viene infettata da diverse varianti di Sars-Cov-2, possono verificarsi scambi di materiale genetico tra virus, e il ricombinante risultante da questo evento ha quindi un genoma “a mosaico” che comprende parte del materiale genetico del primo ceppo e parte del secondo.

“Questo fenomeno di ricombinazione è frequente in SARS-CoV-2, come mostrato in uno studio americano condotto su 1,6 milioni di genomi SARS-CoV-2 che ha identificato il 2,7% di ricombinanti – ha precisato l’Agenzia francese per la Sanità pubblica – . Nella maggior parte dei casi, i due virus sono geneticamente simili e il ricombinante presenta un profilo genetico analogo a quello dei virus parentali, per cui gli ibridi sono difficili da rilevare e non sono generalmente di interesse per la salute pubblica. Tuttavia, la diffusione globale del patogeno ha prodotto nel tempo una grande divergenza genetica tra i diversi lignaggi di Sars-Cov-2, rendendo i ricombinanti più facilmente identificabili perché originati da varianti più divergenti”.

Nel 2021, sono stati identificati virus di ricombinazione tra Alfa e Delta in Giappone e tra Beta e Delta in Cina, ma quando l’ondata di Omicron si è sovrapposta a quella di Delta, la co-circolazione di queste due varianti su larga scala ha aumentato la probabilità di coinfezione e quindi la frequenza di questi eventi di ricombinazione. Diversi sospetti di virus ibridi sono stati recentemente segnalati nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Australia, e altri sono attualmente in fase di accertamento. La variante Deltacron identificata in Francia è in circolazione dall’inizio di gennaio 2022.

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