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Covid 19

Come evitare di contagiarsi in viaggio: i consigli dell’esperto

L’estrema circolazione e trasmissibilità della variante Omicron richiedono particolare attenzione, soprattutto in viaggio. Ecco i consigli dell’esperto.
A cura di Andrea Centini
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La variante Omicron (B.1.1.529) del coronavirus SARS-CoV-2 si sta diffondendo a una velocità impressionante in larga parte del mondo, facendo raggiungere in diversi casi i picchi record di contagi dall'inizio della pandemia di COVID-19, come in Italia, Francia e Regno Unito. Anche negli Stati Uniti è diventata dominante, con circa 270mila casi toccati nell'arco di 24 ore alla vigilia di Natale. Come specificato dal professor Franco Locatelli del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), si stima che la variante Omicron abbia una contagiosità cinque volte maggiore rispetto alla Delta, a sua volta del 70 percento più trasmissibile del ceppo originale di Wuhan. A causa di queste caratteristiche, legate alle molteplici mutazioni sulla proteina S o Spike, alcuni esperti ritengono che usciremo da questo inverno soltanto da vaccinati, guariti o peggio. I viaggi rappresentano naturalmente un'attività che catalizza il rischio di contagio, a causa dei luoghi sensibili che si frequentano e del gran numero di persone che si incrocia negli stessi. Tuttavia è possibile proteggersi efficacemente prendendo le dovute precauzioni.

A spiegare come comportarsi e cosa fare durante i viaggi per difendersi dalla variante Omicron è il dottor Peter Hotez, che presiede la Scuola di medicina tropicale presso il prestigioso Baylor College of Medicine, una università privata di Houston, in Texas (Stati Uniti). Lo scienziato, intervistato dalla CNN, ha innanzitutto specificato che se si è completato soltanto il ciclo vaccinale di base (le due dosi) – con riferimento al Comirnaty di Pfizer-BioNTech o lo Spikevax di Moderna– , “l'impatto sulla malattia sintomatica rivoluzionaria è vicino allo zero”. Significa che in caso di esposizione al virus è facile contagiarsi anche da vaccinati e di sperimentare i sintomi dell'infezione, sebbene fortunatamente si è protetti dalla COVID-19 grave. Se si vuole viaggiare in sicurezza, specifica il dottor Hotez, c'è bisogno della terza dose, il booster o richiamo, che dal 10 gennaio in Italia sarà possibile fare a quattro mesi dalla seconda. Come evidenziato dagli studi preliminari, infatti, la terza dose di vaccino anti Covid aumenta in modo significativo gli anticorpi neutralizzanti e mantiene efficace nel tempo la protezione contro il patogeno pandemico.

L'esperto spiega che ci vogliono un paio di settimane dopo l'inoculazione per raggiungere il picco dell'immunità, pertanto raccomanda di viaggiare dopo questo intervallo di tempo, inoltre consiglia di indossare una mascherina ad elevata capacità filtrante come la FFP2 (negli Stati Uniti l'equivalente è la N95). Recentemente le FFP2 (acronimo di filtering face piece particles, ovvero facciale filtrante delle particelle) sono diventate obbligatorie in Italia per utilizzare i trasporti e in altri contesti, pertanto non è più possibile utilizzare le mascherine chirurgiche o quelle di comunità per proteggersi dall'infezione. Nonostante il booster e le altre precauzioni, afferma il dottor Hotez, a causa dell'estrema contagiosità della variante Omicron si deve tenere in considerazione che il rischio di poter essere infettati in aeroporto, sull'autobus, in taxi o sugli altri mezzi di trasporto sussiste comunque, dunque potrebbe essere preferibile rinviare viaggi non necessari in un secondo momento, quando la circolazione virale sarà più contenuta rispetto ai picchi attuali.

Il professor Jeremy Faust, medico di emergenza presso il Brigham and Women's Hospital di Boston, ha sottolineato alla CNN che durante i viaggi è fondamentale identificare gli “anelli deboli” della catena dove il rischio è maggiore, e questo non deve essere essere necessariamente l'aereo, un ambiente chiuso in cui si può stare anche a lungo e a stretto contatto con persone potenzialmente positive. In un aeroporto, ad esempio, i bagni potrebbero essere un luogo particolarmente a rischio, pertanto sottolinea l'importanza di indossare sempre le mascherine e rispettare le altre misure anti contagio, come il distanziamento fisico dagli altri e curare l'igiene delle mani, con acqua e sapone o un gel idroalcolico. In definitiva, per difendersi dal rischio di contagio in viaggio è fondamentale rispettare tutte le misure che conosciamo all'inizio della pandemia di COVID-19, ma con l'aggiunta di una mascherina più efficace (l'FFP2, appunto) e la vaccinazione col booster, dimostratosi molto efficace contro la variante Omicron.

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