Che fine ha fatto Marco Siffredi, il ragazzo che voleva scendere dall’Everest con lo snowboard

Il 24 maggio 2001 Marco Siffredi, un esperto alpinista e snowboarder francese di origini italiane, riuscì in un'impresa senza precedenti: scendere dall'Everest con lo snowboard. Quel giorno, anche se la questione è stata a lungo dibattuta, a 22 anni appena compiuti, Marco divenne la prima persona a scendere dalla montagna più alta del mondo su uno snowboard.
Ci riuscì – anche se con qualche difficoltà – realizzando la discesa lungo il versante Nord, percorrendo il Couloir Norton. Ma Marco era un amante delle discese estreme, così l'anno dopo decise di riprovarci ancora, ma alzando ancora di più l'asticella: il suo obiettivo era infatti scendere sul versante Nord attraverso l'Hornbein Couloir, una gola molto ripida, con pendenze di oltre 60 gradi. Era l'8 settembre 2001: dopo aver scalato di nuovo l'Everest, Marco si lanciò nella sua discesa. Quella fu l'ultima volta in cui venne visto.
Il primo a scendere dall'Everest sulla tavola
Marco Siffredi era figlio di una famiglia di alpinisti italiani esperti e fin da ragazzino si appassionò alla montagna e allo snowboard estremo. In una manciata di anni riuscì in una serie di imprese impressionanti. La prima, nel 1996, quando sulla sua tavola scese il Monte Bianco. Poi il Cho Oyu nell'Himalaya nel 2000 e finalmente nel 2001 l'impresa storica: la mattina del 24 maggio scalò a piedi la cima dell'Everest con l'aiuto dell'ossigeno e di due Sherpa, e dopo essersi riposato un'oretta, si lanciò nella discesa eroica. A parte un problema all'attacco della tavola, verificatosi appena 200 metri dopo la partenza e risolto con l'intervento di uno Sherpa, completò la discesa in due ore.
Ci fu qualche controversia sull'attribuzione del record, perché solo due giorni prima un altro snowboarder, l'austriaco Stefan Gatt, tentò la stessa impresa, ma a un certo punto a causa della neve molto dura, fu costretto a fare un tratto senza tavola. Per questo il record venne assegnato a Marco, perché fu il primo a fare tutta la discesa soltanto con lo snowboard.
Che fine ha fatto Marco Siffredi
Nell'agosto del 2002 Marco volle tentare una nuova impresa: scendere di nuovo dall'Everest ma attraverso un passaggio diverso, l'Hornbein Couloir, un percorso molto difficile: prima di lui, chiunque aveva tentato la discesa dovette arrendersi prima di completarla. Durante la scalata non ci furono grossi problemi: il 7 settembre, insieme a tre Sherpa, Marco raggiunse il campo base a quota 8.300 metri e il pomeriggio del giorno successivo la cima, a 8.848 metri: le condizioni meteorologiche non erano delle migliori tanto che gli Sherpa provarono a dissuadere Marco.
I loro tentativi furono vani: lo snowboarder decise di avviarsi ugualmente lungo la discesa ma già qualche centinaio di metri più in basso, all'altezza del campo base, gli Sherpa non trovarono tracce del passaggio dello snowboard: qualcosa era andato storto. "La discesa – scriveva ai tempi Planet Mountain – non avrebbe dovuto durare che poche ore, ma lo snowboarder francese non è mai riapparso ai piedi della parete nord, sul ghiacciaio di Rongbuk".
Nei giorni successivi il governo francese inviò un gruppo di alpinisti sulla cima del gigante himalayano per cercarlo, ma ogni sforzo fu vano. Riuscirono soltanto a scoprire che le tracce dello snowboard finivano solo dopo 350 metri sotto la vetta. Marco non fu mai più ritrovato: le sue tracce si persero nel bianco della neve che aveva tanto amato. Aveva soltanto 23 anni.