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Covid 19

Casi e morti per Covid in aumento, Pregliasco: “Prevedibile, possibile fiammata di Eris in autunno”

In Italia nell’ultima settimana sono aumentati i decessi e le infezioni a causa del coronavirus SARS-CoV-2. Preoccupa la variante Eris, responsabile di un boom di casi nel mondo. Per saperne di più su rischi e prevenzione Fanpage.it ha contattato il virologo Fabrizio Pregliasco. Ecco cosa ci ha raccontato.
Intervista a Prof. Fabrizio Pregliasco
Professore associato presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università Statale di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio
A cura di Andrea Centini
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Sebbene sia passata da tempo la fase più critica della pandemia di COVID-19, provocata dalla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 scoperto in Cina alla fine del 2019, non ne siamo ancora completamente usciti. Il patogeno, infatti, continua a provocare ondate di contagi e attualmente ve n'è una significativa guidata dalla sottovariante di Omicron soprannominata Eris (EG.5.1), inserita nell'elenco delle “varianti sotto osservazione” da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Secondo alcuni esperti, oltre alla maggiore capacità di evasione immunitaria (immunoevasività) legata alle diverse mutazioni che la caratterizzano, ad agevolarne la diffusione vi è stato quello che nel Regno Unito è stato soprannominato Effetto Barbenheimer, legato all'uscita contemporanea dei blockbuster Barbie e Oppenheimer al cinema (il secondo non ancora uscito in Italia). I film hanno infatti determinato moltissimi assembramenti in spazi chiusi, condizioni che hanno facilitato i contagi. Se a questo si aggiungono il maltempo e il naturale calo dell'immunità, si può spiegare il boom di contagi nell'ultimo mese; i casi di Covid sono infatti aumentati dell'80 percento in tutto il mondo rispetto al mese precedente. Le infezioni e i decessi sono in aumento anche in Italia. Per capire meglio cosa sta accadendo Fanpage.it ha contattato il virologo Fabrizio Pregliasco, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università Statale di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant'Ambrogio. Ecco cosa ci ha raccontato.

Professor Pregliasco, nell'ultima settimana in Italia sono aumentati sia le infezioni che i decessi a causa del coronavirus SARS-CoV-2. Cosa sta succedendo?

È una cosa del tutto prevista e prevedibile. Di fatto noi ormai sappiamo che questo virus ha un ciclo di evoluzione sui 4 – 5 mesi. Purtroppo questo virus non ha questa grande capacità di replicarsi in modo preciso. Sfrutta questa défaillance nella sua capacità replicativa come elemento di vantaggio, perché sperimenta una gran quota di varianti. Molte di esse sono assolutamente irrisorie, come se fossero una Panda gialla e una Panda grigia, perché sono macchine con la stessa capacità. Però a volte queste modifiche le rendono più diffusibili. E quindi il virus continua la sua presenza con varianti che hanno sempre più capacità diffusiva, meno aggressività alla persona. Purtroppo considerando questa variabilità noi sappiamo che chi si è ammalato e chi si è vaccinato, dopo 6 mesi perde la capacità protettiva, perché il virus intanto si è evoluto e il nostro sistema immunitario no. Quindi noi dobbiamo immaginare l'andamento del prossimo futuro come l'andamento di un sasso in uno stagno, con momenti di rialzo e di discesa. E speriamo che, come avviene con le onde del sasso, in un lento degradare nel tempo. Per fortuna ora rispetto al passato la gran parte di noi ha un'immunità ibrida.

Ci spieghi

È un'immunità determinata da precedenti infezioni, da vaccinazioni, da vaccinazioni è infezioni – è successo anche questo – e quindi la quota dei casi che vediamo evolve in modo banale. Però purtroppo quelle mille persone in terapia intensiva ci sono, qualche decina di morti alla settimana c'è. Sono soprattutto le persone fragili, anziane. Persone fragili che magari non si sono vaccinate o non hanno continuato con i richiami vaccinali e non hanno mantenuto quel rinforzo che i richiami possono garantire.

Nel mondo c'è stato un aumento dei casi dell'80 percento in un mese. Si parla molto delle responsabilità della sottovariante Eris, "super mutata"

È questo quello che ci preoccupa. Anche in Italia sta aumentando in modo importante e rapidamente. Proprio perché ha degli aspetti di vantaggio. È diversa, più contagiosa. Pare non essere particolarmente patogena proprio per il discorso che le facevo. È chiaro che queste onde non sono sincronizzate un po' come all'inizio, quando il virus ha fatto una fiammata unica. Quindi dobbiamo aspettarci situazioni diverse. L'onda qui scende e di là sale, come più sassi nello stesso stagno. Con andamenti diversificati sulla base della quota di soggetti che rimangono suscettibili. Perché dobbiamo immaginare che questa quota di suscettibili cambia a seconda di quanto c'è stata l'ultima ondata. Se l'ultima ondata del virus in qualche modo è stata recente, tutti si è più protetti. Più passa il tempo, visto che come dicevamo la protezione va a scalare, c'è un numero maggiore di persone suscettibili.

Qui in Italia quando dovremmo attenderci questa ondata di Eris?

Non c'è una stagionalità come l'influenza. Però è presumibile che nel prossimo autunno possa esserci questa fiammata. Non sarà una pandemia, non sarà un disastro. Ma sarà comunque un po' un problema perché intanto arriveranno le infezioni respiratorie dell'autunno – inverno.

Alla luce di questa situazione, cosa ne pensa delle nuove decisioni del governo sullo stop all'isolamento per i positivi, alla fine dell'obbligo di indossare le mascherine e di altre misure anti Covid? Non le sembra un controsenso?

Allora, è ovviamente una scelta politica. E comunque in realtà una gran quota di persone non le rispettava proprio perché non c'era l'esecuzione ufficiale. Diciamo tra virgolette che a questo punto bisogna sperare nel buon senso dei cittadini, che se stanno male, come dovrebbero aver fatto anche nel passato, come si dice, si riguardino e stiano a casa. Nei momenti di emergenza c'era l'obbligo, in questa fase di convivenza col virus ci può stare. Anche per le mascherine, bisogna usarle con buon senso.

Adesso però si può immaginare che andando a lavoro ci si trovi accanto la persona positiva senza mascherina e aumenti il rischio di portare il virus a casa.

Sì, certo, col rischio per i fragili

In molti non hanno fatto la terza dose o comunque non hanno fatto i richiami raccomandati per la propria fascia. Cosa consiglia di fare in questo momento, alla luce di questa Eris e delle ondate in atto?

C'è esigenza di richiamare la vaccinazione per i soggetti fragili e i soggetti a rischio. Che poi è la popolazione a cui viene raccomandata la vaccinazione antinfluenzale

C'è un vaccino specifico in vista per la Eris come per le altre sottovarianti di Omicron?

Per ora non c'è, però è sempre della famiglia Omicron, quindi [con i vaccini attuali] c'è una cross-protezione, come si dice.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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