video suggerito
video suggerito

Avvistato vivo il mesoplodonte di Nishiwaki, rarissimo cetaceo “dal dente di ginkgo”: è la prima volta

Al largo della Baja California, in Messico, i ricercatori hanno visto per la prima volta esemplari vivi di mesoplodonte di Nishiwaki, un cetaceo che in precedenza era conosciuto solo per animali spiaggiati. Tra le caratteristiche dell’elusivo e rarissimo mammifero marino, uno zifide, la presenza di un dente con la forma della foglia di ginkgo.
A cura di Andrea Centini
0 CONDIVISIONI
Un esemplare maschio adulto di mesoplodonte di Nishiwaki. Credit: Marine Mammal Science / Henderson et al.
Un esemplare maschio adulto di mesoplodonte di Nishiwaki. Credit: Marine Mammal Science / Henderson et al.

Se qualcuno vi dicesse che soltanto nel 2024 è stato visto per la prima volta da vivo un animale lungo 5 metri probabilmente non ci credereste, eppure è esattamente ciò che è accaduto con il mesoplodonte di Nishiwaki (Mesoplodon ginkgodens), uno dei cetacei più rari ed elusivi al mondo. Fino ad oggi questa specie, descritta per la prima volta nel 1958 grazie al lavoro dei ricercatori giapponesi Nishiwaki e Kamiya, era infatti conosciuta soltanto da pochi esemplari spiaggiati. Ma grazie a una spedizione di ricerca condotta nelle acque della Baja California, in Messico, i ricercatori lo scorso anno sono riusciti per la prima volta a documentare la presenza di alcuni esemplari vivi. In inglese questi animali sono noti come "ginkgo-toothed beaked whale", ovvero balene dal becco con il dente di ginkgo, a causa del fatto che hanno un dente simile alla foglia di questa pianta.

Se questa storia vi stupisce, probabilmente non avete mai sentito parlare degli zifidi, i cetacei meno conosciuti in assoluto. Sono incluse circa venticinque specie in questa famiglia, ma alcune di esse sono state descritte in letteratura scientifica soltanto grazie a esemplari spiaggiati. La ragione è semplice: sono campioni di immersioni profonde (superano di gran lunga anche i capodogli) e restano in superficie solo per pochi minuti, inoltre sono molto elusivi e spesso spariscono negli abissi quando si avvicinano le imbarcazioni. Il naturalista Luca Bittau di Sardinia SeaMe, che studia questi animali nel Mediterraneo, ha affermato a Fanpage.it che ci sono anche pochi ricercatori specializzati nello studio delle “beaked whales” (balene dal becco, come vengono chiamati gli zifidi in inglese). Alcune specie, come lo zifio (Ziphius cavirostris) che vive anche nel Mare Nostrum e che abbiamo avuto la fortuna di incontrare innanzi a Genova nel Santuario dei Cetacei “Pelagos” e nelle acque della Sardegna, si conoscono di più; altre, come il sopracitato mesoplodonte di Nishiwaki, decisamente meno. Del resto, fino alla recente spedizione, la specie era nota soltanto per animali morti, una condizione che accomuna anche altre specie di zifidi.

Mesoplodonte di Nishiwaki. Credit: Marine Mammal Science / Henderson et al.
Mesoplodonte di Nishiwaki. Credit: Marine Mammal Science / Henderson et al.

Ad avvistare per la prima volta e descrivere esemplari in vita di mesoplodonte di Nishiwaki è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati statunitensi del Naval Information Warfare Center (NIWC) di San Diego e del Marine Mammal Institute dell'Università Statale dell'Oregon, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti la Comisión Nacional de Áreas Naturales Protegidas (Messico), l'Universidad Autónoma de Baja California Sur, il Proyecto de Investigación de Zífido de Cuvier y Otros Cetáceos de Isla Guadalup e altri. I ricercatori, coordinati da E. Elizabeth Henderson e Robert L. Pitman, hanno iniziato a indagare sulla nuova specie nel 2020, quando alcuni di loro hanno captato con gli idrofoni un particolare segnale acustico proveniente da un gruppo di zifidi. Hanno classificato l'impulso di ecolocalizzazione come BW43 e hanno ritenuto provenisse da uno zifide non ancora visto da vivo, il mesoplodonte di Perrin (Mesoplodon perrini). Dopo alcune spedizioni infruttuose, la svolta c'è stata nel 2024 al largo della Baja California, quando è stata coinvolta l'Università Statale dell'Oregon, che ha messo a disposizione la sua nave da ricerca Pacific Storm munita di potenti idrofoni e altri strumenti all'avanguardia.

Dopo aver captato nuovamente il segnale BW43 (le varie specie di zifidi hanno una “firma” di ecolocalizzazione unica), sono finalmente riusciti a raggiungere alcuni esemplari in superficie; sono stati fotografati e sono stati prelevati campioni di pelle con apposite balestre (innocue per i mammiferi marini). Le analisi morfologiche e genetiche hanno evidenziato che non si trattava di mesoplodonti di Perrin, bensì proprio di mesoplodonti di Nishiwaki, perlomeno per cinque esemplari su sei, tra i quali un maschio adulto, una femmina adulta con un piccolo e giovani. Tra le caratteristiche significative, oltre a cicatrici sul maschio che potrebbero essere state causate da morsi di squalo, vi erano una testa e un melone più chiari rispetto al dorso, macchie oculari scure e un'altra macchia più chiara su quelle oculari. In generale la “livrea” era scura. Ora che sono stati raccolte queste informazioni da animali vivi, per gli scienziati sarà un po' più facile fare ordine sulle conoscenze di questa rarissima specie.

Madre e piccolo di mesoplodonte di Nishiwaki. Credit: Marine Mammal Science / Henderson et al.
Madre e piccolo di mesoplodonte di Nishiwaki. Credit: Marine Mammal Science / Henderson et al.

Ma gli zifi, come ha affermato il dottor Bittau a Fanpage.it, restano comunque complessi da studiare e ben poco conosciuti rispetto ad altri cetacei. “Poco si sa sugli zifi nel Mediterraneo, per esempio sulla loro distribuzione invernale e sulle differenze genetiche tra gli zifi delle poche aree dove per ora vengono studiati. Una di queste è il Canyon di Caprera e le zone limitrofe, nel Mar Tirreno centro-occidentale”, ha affermato lo studioso sardo. Sullo stesso canyon il ricercatore ha detto che sono stati fatti su due avvistamenti di mesoplodonte di Sowerby all'interno di un gruppo misto con alcuni zifi. Si tratta di una specie avvistata solo occasionalmente nel Mar Mediterraneo.

È stata quella la prima volta in cui mi sono messo a studiare a fondo il meraviglioso mondo degli Zifidi”, ha detto il dottor Bittau, aggiungendo che in quell'occasione nessuna delle persone a bordo si rese conto di aver visto un'altra specie. “Tutti tornarono a terra convinti di avere visto solo zifi, fui io che guardando le immagini mi accorsi che uno di quelli non era uno zifio. Diventai letteralmente bianco in faccia”, ha chiosato il naturalista, entusiasta per l'incontro prezioso e inaspettato. I dettagli sul mesoplodonte di Nishiwaki li trovate nell'articolo “First At-Sea Identifications of Ginkgo-Toothed Beaked Whale (Mesoplodon ginkgodens): Acoustics, Genetics, and Biological Observations Off Baja California, México” pubblicato su Marine Mammal Science.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views