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Avere la pressione alta a sette anni può aumentare il rischio di morte prematura: lo studio sui valori

Uno studio sui dati di oltre 30.000 partecipanti suggerisce che la pressione arteriosa alta in infanzia (già a 7 anni) sembra essere associata a un rischio significativamente maggiore di morte prematura per malattie cardiovascolari entro i 55 anni.
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Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel mondo occidentale, Italia compresa, e il numero di decessi che causano ogni anno è in costante crescita: secondo i dati riportati dal Journal of the American College of Cardiology (Jacc), nel 2022 i decessi nel mondo dovuti a queste malattie sono stati 19,8 milioni, oltre sette milioni in più rispetto a venti anni prima: nel 1990 ne erano stati registrati 12,4 milioni.

Eppure, circa l'80% dei decessi dovuti a queste malattie potrebbe essere evitato attraverso la prevenzione. Nello specifico, tra i diversi fattori di rischio, come l'età, il sesso, ma anche il diabete o il fumo di tabacco, la pressione arteriosa alta sembra -hanno spiegato gli esperti del Jacc – essere tra i fattori di rischio principali. Ora, un nuovo studio suggerisce che se presente durante l'infanzia, ovvero sotto i dieci anni, la pressione arteriosa alta può aumentare in modo significativo il rischio di morte prematura associata alle malattie cardiovascolari. Qui vi lasciamo un nostro approfondimento sugli alimenti che potrebbero aiutare a contrastare la pressione alta.

Cosa dice lo studio

Lo studio, appena pubblicato sulla rivista JAMA, ha analizzato i dati di 37.081 bambini, le cui mamme avevano aderito a uno studio statunitense condotto tra il 1959 e il 1965, il Collaborative Perinatal Project (CPP). Questi bambini sono stati monitorati per circa 50 anni e oggi i dati relativi ai principali parametri della salute cardiovascolare sono stati confrontati con il tasso di mortalità registrato in questo arco di tempo.

Un dato in particolare ha catturato l'attenzione degli autori: all'età di sette anni tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un controllo e a tutti è stata misurata la pressione arteriosa. La pressione sistolica (massima) media era di 101,9 (±10,2) mmHg e la pressione diastolica (minima) media era di 61,2 (±10,0) mmHg al basale. Di tutti i partecipanti, già a sette anni il 21% aveva valori di pressione sistolica oltre la media. Durante un follow-up mediano fino all'età di 54 anni, si sono verificati 487 decessi cardiovascolari e 2.242 decessi non cardiovascolari.

Pressione arteriosa e rischio di morte prematura

Questo confronto suggerisce che un aumento della pressione arteriosa, sia massima sia minima, registrato già a 7 anni, è collegato a un rischio maggiore di morte prematura per malattie cardiovascolari entro i 55 anni. L'associazione era significativamente più forte nei maschi. Nello specifico, nei bambini con i valori più alti, sia per quanto riguarda la pressione massima che la minima, il rischio di morte cardiovascolare precoce poteva essere maggiore anche del 40-50%.

Non solo: anche aumenti moderati sembrano aumentare il rischio, persino tra i bambini la cui pressione sanguigna era ancora nella norma. I bambini con la pressione massima moderatamente superiore alla media avevano un rischio di morte cardiovascolare prematura maggiore del 13%, mentre per i bambini con valori di minima moderatamente in eccesso il rischio era maggiore del 18%.

Come leggere i risultati dello studio

Anche se lo studio ha inserito diversi aggiustamenti, ad esempio ha tenuto conto di fattori demografici e dell'indice di massa corporea infantile per garantire che i risultati fossero correlati alla pressione sanguigna infantile stessa e non fossero influenzati da condizioni come obesità o sovrappeso, presenta comunque alcuni limiti importanti, che gli stessi ricercatori riconoscono. Tra i principali, il fatto che tutto lo studio si sia basato su una singola misurazione effettuata a sette anni, senza tenere conto dell’eventuale andamento della pressione negli anni successivi e di come questo possa aver influenzato il rischio di morte.

Sebbene si tratti di uno studio preliminare, i risultati mostrano in ogni caso che "anche durante l'infanzia, i valori della pressione sanguigna sono importanti – spiega Alexa Freedman, autrice dello studio e professoressa della Northwestern University di Chicago –  perché l'ipertensione nei bambini può avere gravi conseguenze per tutta la vita. È fondamentale conoscere i valori della pressione sanguigna del proprio bambino".

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