Astici rosa, un personaggio di SpongeBob e tante nuove specie scoperti in un enorme canyon argentino

Nell'Oceano Atlantico meridionale e sud-occidentale, innanzi alla costa dell'Argentina, si trova un enorme e profondissimo canyon sottomarino che si snoda per centinaia di chilometri sotto il “grande blu”. Nel suo punto più profondo l'abisso raggiunge i 3.700 metri, un'altezza circa doppia rispetto a quella del punto più alto del Grand Canyon, la maestosa struttura geologica scavata dal fiume Colorado nel cuore dell'Arizona, negli Stati Uniti. Il gigantesco canyon argentino, chiamato Canyon del Mar del Plata, ospita una ricchissima e spettacolare biodiversità, la maggior parte della quale è ancora tutta da scoprire.

Una recente spedizione condotta con un rover sottomarino, infatti, oltre a diverse specie note dall'aspetto bizzarro e alieno, come curiosi astici rosa e una stella marina che ricorda il personaggio Patrick Stella (Patrick Star) di SpongeBob, si è imbattuta in potenziali 40 nuove specie, la cui reale entità tassonomica potrà essere confermata solo dopo attenti studi morfologici e in alcuni casi anche genetici. Fra gli animali da identificare figurano ricci di mare, cetrioli di mare, coralli, molluschi e molti altri invertebrati. Un enorme patrimonio naturalistico che deve essere attentamente analizzato per comprenderne lo status di conservazione e per poter mettere a punto misure di tutela adeguate.
Fino ad oggi il Canyon del Mar di Plata era stato esplorato attraverso campagne oceanografiche condotte da scienziati argentini del Consiglio Nazionale per la Ricerca Scientifica e Tecnica (CONICET), come le Slope I, II e III, che hanno permesso di raccogliere e catalogare migliaia di campioni biologici fino a 3.500 metri di profondità. Sebbene siano state pubblicate decine di articoli scientifici in relazione a queste spedizioni, i biologi marini non avevano mai potuto esplorare la struttura geologica con l'ausilio di un ROV, un rover sottomarino controllato da remoto.
Ora una nuova missione internazionale condotta da scienziati dello Schmidt Ocean Institute, del CONICET e del Museo di Scienze Naturali “Bernardino Rivadavi” ha finalmente colmato questa lacuna, permettendo agli esperti di osservare dal vivo le meravigliose (e spesso sconosciute) forme di vita che pullulano in questo habitat remoto, sebbene non incontaminato. Oltre ai numerosi animali, infatti, il rover ROV SuBastian controllato dalla nave da ricerca oceanica R/V Falkor ha documentato la presenza di sacchetti di plastica, attrezzatura da pesca, scarpe e altra spazzatura sul fondale del canyon. Non c'è da stupirsi, dato che un simile inquinamento è stato osservato anche nella Fossa delle Marianne – l'abisso più profondo della Terra – e in altri luoghi remoti e apparentemente “irraggiungibili”, compreso l'abisso Calipso nel Mediterraneo.

A rendere più “pop” la nuova spedizione, durata tre settimane, il fatto che le riprese del ROV guidato dagli scienziati sono state trasmesse in diretta streaming sui canali ufficiali Twitch e YouTube dello Schmidt Ocean Institute, raggiungendo un successo clamoroso e del tutto inaspettato. Fino a 4 milioni di persone, per un totale di 17 milioni di visualizzazioni, hanno assistito alle Live mandate in onda dai biologi marini dal Canyon del Mar di Plata. La maggior parte degli spettatori era composta proprio da argentini, che hanno seguito le suggestive immersioni del ROV SuBastian da scuole, università, uffici e persino bar e locali notturni. Le immagini che potete ammirare nell'articolo sono del resto spettacolari e di grande ispirazione. Non c'è da stupirsi che molti bambini, dopo averle viste, abbiano espresso il desiderio di diventare biologi marini.
Ma cosa è stato osservato esattamente? Come indicato, almeno una quarantina di specie dovrebbero essere del tutto nuove; fra esse figurano celenterati, echinodermi – come ricci di mare, crinoidi e cetrioli di mare – molluschi, coralli e molti altri. Tra le specie già note immortalate dal rover nel canyon ci sono invece gli astici della Patagonia (Thymops birsteini) di un caratteristico colore rosa, polpi, stelle marine e altre. Tra le immagini più spettacolari quelle di una mamma polpo che custodisce le sue uova col suo "abbraccio" in un intricato dedalo di coralli, l'estremo sacrificio di una madre che perderà la vita proprio per proteggere la sua prole in sviluppo. Splendide anche le immagini di eleganti meduse, ctenofori, cefalopodi con occhi enormi, sifonofori, nudibranchi, pesci abissali, granchi, spirografi e altre specie dall'aspetto alieno. Tra le riprese più incredibili quelle di immense distese di coralli morbidi e duri, in grado di ospitare un ricco e variegato ecosistema.

Oltre alla ricca biodiversità, ciò che ha sorpreso gli scienziati è stata proprio la risposta emozionata di milioni di persone, che hanno seguito con genuino entusiasmo le varie dirette. “Questa spedizione sottolinea il potere dell'esplorazione oceanica e della scienza nell'accendere l'immaginazione”, ha affermato in un comunicato stampa la dottoressa Jyotika Virmani dello Schmidt Ocean Institute. “È stata fonte di ispirazione per noi vedere gli argentini innamorarsi delle profondità marine e siamo grati al team scientifico, che ha bilanciato le esigenze della scienza in mare aperto con la passione di condividere la propria ricerca con milioni di persone”, ha chiosato la dirigente dell'organizzazione. Non resta che attendere la pubblicazione degli articoli scientifici per scoprire se davvero sono state scoperte decine di nuove specie animali.