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Andrea torna in piedi dopo una lesione al midollo spinale, il medico: “Abbiamo riacceso i circuiti nervosi”

Andrea Scotti è uno dei dieci pazienti con lesioni spinali che hanno partecipato a un protocollo sperimentale eseguito all’Ospedale San Raffaele di Milano: grazie alla stimolazione elettrica epidurale ha avuto un importante recupero dopo una lesione spinale. Oggi riesce a stare in piedi e a camminare per brevi tratti con l’ausilio di un deambulatore.
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IRCCS Ospedale San Raffaele | Andrea Scotti, a sinistra durante la Wings For Life World Run
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Era una domenica di ottobre del 2019 quando un incidente tra le sue montagne, quelle vicino a Ceto, un paesino della Val Camonica, in provincia di Brescia, segna un momento di svolta nella sua vita. Andrea Scotti, oggi 34 anni, ai tempi di lavoro faceva il rocciatore, quella mattina però qualcosa va storto: il carrello elevatore dell'escavatore su cui si trova si ribalta e lui è costretto a saltare. Quando cade, si accorge subito di quello che è successo, poi la diagnosi lo conferma: una lesione midollare traumatica a livello T11-T12 estesa al cono midollare gli ha causato una paralisi degli arti inferiori.

Nonostante l'intervento d'urgenza agli Spedali Civili di Brescia e i due clicli intensivi di riabilitazione dopo l'incidente, Andrea non era tornato a camminare, né riusciva a stare in piedi. Oggi il suo caso è finito in un articolo scientifico sulla rivista Med – Cell Press: grazie a un protocollo sperimentale che utilizza la stimolazione elettrica epidurale, Andrea è tornato a stare in piedi e a camminare con il deambulatore. L'innovativo protocollo è stato elaborato dal team multidisciplinare del MINE Lab, a cui hanno preso parte gli specialisti e ricercatori dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, dell'Università Vita-Salute San Raffaele e i bioingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

La storia di Andrea

Come ha raccontato al Corriere della Sera, dopo tre mesi dall'incidente, Andrea torna a casa. Riprende a fare il suo lavoro, accetta il cambiamento che la lesione ha portato nella sua vita. E in carrozzina riprende a fare il rocciatore: "Devi stare bene con te stesso. Se pensi di tornare a camminare come prima, già sbagli. Miracoli non se ne fanno purtroppo" . Sua madre Margherita però viene a conoscenza del protocollo sperimentale avviato all'Ospedale San Raffaele: così incontra per la prima volta il dottor Albano. Dopo la prima visita, passano due mesi di silenzino, poi arriva la chiamata: "Un giorno mi ha detto “tra due settimane devi essere operato: ci sei?”. Ho risposto: andiamo".

Il 23 novembre 2023 si opera, tutto va secondo i piani: ad Andrea viene impiantato un sistema di stimolazione midollare con 32 elettrodi, proprio all'altezza della frattura. "La stimolazione – spiega il professor Pietro Mortini – ha consentito di riaccendere alcuni circuiti nervosi residui, in particolare quelli che controllano i muscoli del tronco e i flessori dell’anca, essenziali per il recupero della postura e della camminata".

Il primi passi dopo l'intervento

Il protocollo sperimentale prevedeva poi una fase di riabilitazione innovativa, che mescola esercizi fisici a simulazioni nella realtà virtuale. Già dopo tre mesi il team che lo segue vede i primi risultati, nel tempo Andrea riacquista mobilità negli arti inferiori e un migliore controllo del tronco da seduto. Pian piano, riesce a fare i primi passi: dagli esercizi di sul tapis roulant con scarico del peso corporeo alle prime prove con il deambulatore.

Alla dimissione dall'ospedale poteva camminare per 58 metri in sei minuti e completare il test dei 10 metri in poco più di 40 secondi. Sei mesi dopo l’intervento riesce a camminare da solo, con il solo ausilio del deambulatore e dei tutori, per un chilometro. Al Corriere ha raccontato che inizialmente non pensava che le cose sarebbero andate in questo modo. "Sapevo già che magari non ci sarebbe stato un gran recupero. Però, ora lo posso dire: mi hanno ridato la possibilità di poter camminare con degli ausili, cioè i tutori e il girello", dice raccontando i suoi progressi.

Ora, il suo sogno è quello di partecipare alle Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, nella nazionale di sci di fondo, e per questo si allena con la Polisportiva Disabili Valcamonica di Breno (Bs) e con il Team Futura di Lavis (Tn): "Speriamo che gli allenamenti diano i loro frutti e che mi chiamino. Vediamo".

Il protocollo sperimentale

Andrea Scotti è uno dei dieci pazienti con lesioni spinali che hanno partecipato al protocollo sperimentale: i risultati finora ottenuti mostrano – spiega il professor Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia all’IRCCS Ospedale San Raffaele, che ha guidato il primo intervento nel 2023 – l'efficacia del protocollo nel trattamento delle lesioni del midollo spinale. Un altro studio, pubblicato su Science Translational Medicine nel 2025, mostra i risultati ottenuti su altri due partecipanti.

Nello specifico, il caso clinico di Andrea ha dimostrato "per la prima volta, l’efficacia della stimolazione elettrica epidurale (Epidural Electrical Stimulation, EES) coadiuvata dalla riabilitazione nel ripristinare le funzioni motorie degli arti inferiori in un paziente affetto da paraplegia a causa di una lesione grave estesa al cono midollare, ovvero la porzione terminale del midollo spinale", ha spiega spiega il dottor Luigi Albano, neurochirurgo e ricercatore dell'Ospedale San Raffaele e primo autore dello studio. Il protocollo – spiegano i medici dell'ospedale milanese – resta aperto, per questo le persone con lesioni spinali interessate possono rivolgersi a loro per avere una valutazione sul caso specifico

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