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Abbiamo un grosso problema con un satellite appena lanciato nell’orbita bassa

Lo ha rilevato la comunità astronomica globale, preoccupata dall’impatto del nuovo satellite BlueWalker 3: “È più luminoso del 99,8% delle stelle visibili, ostacolando l’osservazione del cielo notturno”.
A cura di Valeria Aiello
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Le scie luminose lasciate nel cielo notturno dal satellite BluWalker 3 / Credit: IAU
Le scie luminose lasciate nel cielo notturno dal satellite BluWalker 3 / Credit: IAU

Il satellite di prova BlueWalker 3, lanciato nell’orbita terrestre bassa lo scorso settembre dalla società texana AST SpaceMobile, è diventato uno degli oggetti più luminosi del cielo notturno. Per gli esperti e gli appassionati che scrutano lo spazio, questo è un grosso problema, perché gran parte delle osservazioni dell’Universo avviene dalla superficie terrestre. La luminosità della maggior parte delle stelle visibili è infatti eclissata dal bagliore del nuovo satellite che, riflettendo la luce del Sole, provoca scie luminose nel cielo buio, dove gli astronomi preferirebbero l’oscurità per scrutare lo spazio e dove le persone comuni saranno derubate della loro visione del cielo incontaminato. Il satellite, che ha un sistema di antenne di 64 metri quadrati (il più grande sistema di antenne commerciali mai dispiegato nell’orbita bassa), è il primo di quella che dovrebbe una flotta pianificata di un centinaio di satelliti aggiuntivi, altrettanto luminosi o più luminosi, che gli astronomi temono possano avere un grave impatto sull’astronomia terrestre.

Il satellite BlueWalker 3 è più luminoso del 99,8% delle stelle visibili

Nuove misurazioni effettuate dagli osservatori di tutto il mondo, coordinati dal CPS (Center for the Protection of the Dark and Quiet Sky from Satellite Constellation Interference) dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU), mostrano che il nuovo satellite BlueWalker 3 è più luminoso del 99,8% delle stelle visibili, essendo in grado, ad esempio, di riflettere molta più luce rispetto ai satelliti SpaceX Starlink di Elon Musk. “BlueWalker 3 è un grande cambiamento nella questione dei satelliti e dovrebbe darci tutti i motivi per fermarciha affermato Piero Benvenuti, direttore dell’IAU CPS.

BlueWalker 3 “è esattamente ciò che gli astronomi non vogliono” ha spiegato a Science l’esperta Meredith Rawls dell’Università di Washington a Seattle – . Si presenterà come una scia super luminosa nelle immagini e potenzialmente saturerà i rilevatori negli osservatori”.

Una scia luminosa lasciata nel cielo notturno dal satellite BlueWalker 3 in prossimità frl Nicholas U. Mayall al Kitt Peak National Observatory, iin Arizona / IAU
Una scia luminosa lasciata nel cielo notturno dal satellite BlueWalker 3 in prossimità frl Nicholas U. Mayall al Kitt Peak National Observatory, iin Arizona / IAU

Oltre alla luminosità visibile nel cielo notturno, gli esperti temono che la funzione di BlueWalker 3 e della futura rete di satelliti che verrà lanciata per fungere da “torri cellulari nello spazio” e trasmetterà forti frequenze attualmente riservate alle comunicazioni terrestri dei telefoni cellulari, incluse le bande internet 4G e 5G, possa interferire con le ricerche di radioastronomia, nonché con gli studi di geodesia e sugli esperimenti di fisica spaziale. “Questi trasmettitori orbitanti non sono soggetti alle stesse restrizioni sulle zone di silenzio radio delle reti cellulari terrestri” hanno precisato gli astronomi dell’IAU CPS, ricordando come diverse aree della Terra godano di protezioni speciali per la radioastronomia, che prescrivono come utilizzare i trasmettitori radio fissi in modo che non interferiscano con le osservazioni astronomiche.

Gli astronomi costruiscono radiotelescopi il più lontano possibile dall’attività umana, alla ricerca di luoghi del pianeta dove la copertura dei telefoni cellulari è limitata o assente – ha aggiunto Philip Diamond, direttore generale dello Square Kilometer Array Observatory (SKAO), partner dell’IAU CPS, con sede nel Regno Unito- . Le frequenze assegnate ai telefoni cellulari sono già difficili da escludere anche nelle zone radio silenziose che abbiamo creato per le nostre strutture. Nuovi satelliti come BlueWalker 3 hanno il potenziale per peggiorare questa situazione e compromettere la nostra capacità di fare scienza, se non opportunamente mitigati”.

Pur riconoscendo il potenziale dei satelliti nel migliorare le comunicazioni mondiali, la loro interferenza con le osservazioni astronomiche “potrebbe ostacolare gravemente il progresso nella nostra comprensione del cosmo” hanno sottolineato gli esperti. “Il loro dispiegamento dovrebbe pertanto essere condotto tenendo in debita considerazione i loro effetti collaterali e con sforzi compiuti per ridurre al minimo il loro impatto sull’astronomia”.

La Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti, responsabile della regolamentazione delle reti di comunicazione sia all’interno degli Stati Uniti sia a livello internazionale, ha annunciato l’intenzione di aprire un ufficio dedicato allo spazio. Nel frattempo, alcuni colloqui tra IAU CPS e AST SpaceMobile sono già in corso. “Pensiamo di utilizzare le tecnologie e le strategie più recenti per mitigare i possibili impatti sull’astronomia – ha spiegato a New Scientist un portavoce di AST SpaceMobile – . Stiamo lavorando attivamente con esperti del settore sulle ultime innovazioni, compresi i materiali antiriflesso di nuova generazione”.

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