Abbiamo incontrato una piccola tartaruga marina davanti a Genova: era sotto un telo di plastica, ora rimosso

Durante un'escursione di whale watching nel Santuario dei Cetacei “Pelagos”, innanzi alla costa di Genova, ci siamo imbattuti in una piccola tartaruga marina della specie Caretta caretta, la più comune nei nostri mari e non solo. Il giovanissimo rettile, con un carapace lungo appena una ventina di centimetri, nuotava sotto e nei pressi di un grosso pezzo di plastica bianca, probabilmente un telo da imballaggio o un sacco finito in mare chissà dove e chissà quando. Il detrito, che sembrava usare come riparo, rappresentava un grave pericolo, come ci ha spiegato la biologa marina di bordo, Gabriella Motta. L'animale, infatti, avrebbe potuto staccarne dei frammenti a morsi e ingerirli, oppure restare impigliato qualora la plastica si fosse sfilacciata.

Com'è ben noto, la plastica rappresenta una delle minacce più gravi per le tartarughe marine, che spesso scambiano i frammenti per cibo. Questo può causare blocchi intestinali, malnutrizione, soffocamento e altre conseguenze potenzialmente fatali. Tra i rifiuti più pericolosi vi sono i sacchetti di plastica, che, visti danzare sinuosi nella colonna d'acqua, vengono facilmente confusi con le meduse, una delle prede preferite. In questo caso, la giovane e inesperta tartarughina avrebbe potuto ingerire piccoli pezzi del telo usato come rifugio. Non è certo la prima volta che osserviamo una Caretta caretta nuotare vicino alla plastica; proprio questa triste abitudine ha spinto chi scrive a guardare con attenzione attorno al detrito, riuscendo così a scorgere la sagoma inconfondibile – seppur in miniatura – del magnifico rettile marino.

Una volta avvistata la tartaruga, abbiamo segnalato la sua presenza all’equipaggio della Rodi Jet, una delle motonavi impiegate per il whale watching nel Mar Ligure. Il comandante si è così avvicinato con una manovra impeccabile, non solo per permettere ai numerosi presenti di ammirare l’animale, ma anche per prestargli soccorso. Un marinaio, infatti, utilizzando una lunga asta, ha rimosso il pezzo di plastica dall’acqua, eliminando così un pericolo significativo per la tartaruga e per altri animali marini. Certo, la piccola Caretta caretta non avrà gradito la rimozione del suo “rifugio” di fortuna, ma era chiaramente la scelta più giusta e responsabile.

Questo emozionante incontro ci ha permesso di scattare numerose fotografie, alcune delle quali visibili all’interno di questo articolo. Privata del telo, la tartaruga ha continuato a nuotare placidamente in superficie ancora per qualche minuto, offrendo uno spettacolo meraviglioso, prima di immergersi velocemente nel grande blu. Sebbene possano apparire goffe, le tartarughe marine sono ottime nuotatrici, capaci di scatti rapidissimi. Le più giovani, inoltre, sono estremamente diffidenti e si allontanano subito al minimo segnale di pericolo; questa, invece, ha permesso l’avvicinamento di una nave lunga circa trenta metri, e fortunatamente sembrava in ottima salute, come confermato dalle biologhe a bordo.

Ricordiamo che Caretta caretta è classificata come specie “vulnerabile” (codice VU) nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), a causa delle minacce causate principalmente da attività umane. Molti esemplari muoiono intrappolati nelle reti da pesca o ingerendo grandi quantità di plastica.

Ma c’è anche un’altra gravissima minaccia: il cambiamento climatico. Il sesso dei nascituri dipende infatti dalla temperatura del nido: temperature più alte favoriscono la nascita di femmine, quelle più basse di maschi. A causa del riscaldamento globale in atto, si rischia che nascano quasi esclusivamente femmine, minando la sopravvivenza stessa della specie. Una tartaruga marina che già oggi è in pericolo per questo motivo è Chelonia mydas, la tartaruga verde. Uno studio recente, condotto nei pressi della Grande Barriera Corallina australiana, ha rilevato che il 99,1 percento dei nuovi nati era di sesso femminile, proprio a causa delle temperature elevate. Le tartarughe della specie Caretta caretta stanno attualmente sfruttando le temperature più alte per nidificare sempre più a nord, ma in futuro potrebbero subire gravi conseguenze sul piano riproduttivo, come già accade per la tartaruga verde.

L’avvistamento della piccola tartaruga è stato solo il primo di una serie di magnifici incontri nel mare davanti a Genova. Abbiamo avuto la fortuna di osservare anche due zifi (Ziphius cavirostris), grandi cetacei campioni d’immersione di cui abbiamo già raccontato in questo articolo, e numerose stenelle striate (Stenella coeruleoalba), i delfini più comuni del Mar Mediterraneo. Diversi esemplari hanno giocato tra le onde create dalla Rodi Jet, regalando emozioni e scatti indimenticabili a tutti i presenti.