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A luglio pioggia di brillanti stelle cadenti sull’Italia, possibili anche i bolidi: quando vederli

In attesa delle Lacrime di San Lorenzo ad agosto, le stelle cadenti daranno spettacolo anche nel cielo di Luglio. Nei prossimi giorni raggiungeranno i picchi massimi alcuni degli sciami meteorici più affascinanti ed “esplosivi” del firmamento. Quando e come vedere i fenomeni astronomici nei cieli d’Italia.
A cura di Andrea Centini
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Il mese più atteso per gli appassionati di stelle cadenti è indubbiamente agosto, quando lo sciame meteorico delle Perseidi – le cosiddette Lacrime di San Lorenzo – raggiunge il suo picco massimo attorno al 12-13 del mese. Tuttavia anche il mese di luglio può regalare diversi e affascinanti spettacoli di scie luminose e colorate nel cielo. Come indicato nella rubrica “Il cielo del mese” dell'Unione Astrofili Italiani (UAI), a luglio sono infatti numerose le correnti meteoriche minori a impreziosire il firmamento.

Tra le più spettacolari figurano le alfa Capricornidi, che pur avendo un tasso orario zenitale (ZHR) molto ridotto, ovvero una manciata di meteore visibili ogni ora, risultano estremamente brillanti e spesso sono accompagnate da bolidi, fenomeni in grado di illuminare la notte a giorno. Raggiungono il picco massimo alla fine del mese. Da non sottovalutare anche le numerose e luminose delta Aquaridi meridionali, attese anch'esse per la fine del mese; e le delta Sagittaridi, caratterizzate da meteore lente che lasciano scie persistenti, come indicato dalla UAI. Ricordiamo anche che le famose Perseidi iniziano ad essere attive proprio dalla metà di luglio, quindi possono offrire qualche bella soddisfazione anche nel corso di questo mese, in attesa del palcoscenico di agosto. Ecco tutto quello che c'è da sapere per non perdersi le splendide scie luminose nel cielo notturno.

Le delta Sagittaridi (18 – 20 luglio)

Il primo degli sciami meteorici sopraindicati a raggiungere il picco massimo, cioè il maggior numero di meteore visibili nell'arco un'ora, saranno le delta Sagittaridi. Come sempre il nome delle stelle cadenti è legato al radiante, ovvero la porzione di cielo da cui sembrano originare, che nel caso specifico ricade nella costellazione del Sagittario (le Perseidi sono legate a quella di Perseo, le Aquaridi all'Acquario e così via). L'UAI specifica che il picco sarà raggiunto tra venerdì 18 e domenica 20, in un momento favorevole dal punto di vista delle fasi lunari.

La Luna Piena o comunque con disco illuminato oltre il 50 percento è infatti “nemica” delle stelle cadenti, a causa della notevole luminosità che può cancellarne molte dal firmamento. Nel caso delle delta Sagittaridi, il picco si verificherà a ridosso della fase di Ultimo Quarto, atteso attorno alle 02:40 di venerdì 18. Fortunatamente, poiché la Luna sorgerà dopo la mezzanotte, sarà possibile ammirare le scie luminose in tranquillità. L'associazione astronomica consiglia di puntare lo guardo verso Sud, dove potremo ammirare al meglio le meteore. Non saranno molte – il picco viene definito modesto – ma regaleranno uno splendido spettacolo, essendo lente e con scie persistenti.

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Le delta Aquaridi meridionali (28-30 luglio)

Le delta Aquaridi meridionali sono meteore che derivano dalla cometa di breve periodo 96P/Macholz, i cui detriti e polveri rilasciati a ogni passaggio rimpinguano la nube meteorica. Le stelle cadenti, infatti, non sono altro che minuscoli granelli di polvere o piccoli detriti lasciati da comete e asteroidi, che entrando in contatto con l'atmosfera terrestre si “infiammano” per effetto dell'estremo attrito con l'aria, che determina il fenomeno dell'ablazione. L'angolo di entrata, la velocità e la composizione chimica di questi piccoli frammenti, fra le altre cose, sono alla base dei colori e della persistenza delle scie luminose. Nel caso delle delta Aquaridi meridionali, il picco massimo verrà raggiunto tra lunedì 28 e mercoledì 30 luglio, quando sarà possibile vedere nel cielo fino a 25 meteore all'ora. Non male per uno sciame meteorico poco conosciuto.

A rendere lo spettacolo ancor più suggestivo il fatto che le condizioni di osservazione saranno perfette, con la Luna assente (la Luna Nuova o novilunio è attesa il 24 luglio). Il radiante, come suggerisce il nome, sarà inquadrato nella costellazione dell'Acquario, che risulterà alta e ben visibile nel cuore della notte, verso Sud. L'UAI sottolinea che le delta Aquaridi meridionali sono meteore “rapide, eleganti, e appaiono numerose, regalando spesso scie persistenti”. Insomma, possono regalare uno spettacolo memorabile, quindi il consiglio è quello di cercare un luogo buio e sdraiarsi su un telo o una sdraio per volgere lo sguardo al cielo.

Le alfa Capricornidi (29 – 30 luglio)

Il picco massimo delle alfa Capricornidi combacia praticamente con quello delle delta Aquaridi Meridionali, dato che è previsto tra il 29 e il 30 luglio. Anche il radiante sarà molto vicino, considerando che alla mezzanotte si troverà tra Sud Est e Sud, abbastanza alto nel cielo, ovviamente legato alla costellazione del Capricorno (a destra di quella dell'Acquario). Le perfette condizioni di osservazione, prive di interferenza lunare, permetteranno di vedere alcune delle più belle meteore che il cielo possa regalare, “lente e brillanti”, evidenzia l'UAI.

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Le alfa Capricornidi hanno un tasso orario zenitale ridotto, ma sono tra le più belle e potenzialmente esplosive che si conoscono. Spesso sono infatti accompagnate da bolidi; questi fenomeni sono meteore particolarmente brillanti e in grado di illuminare a giorno la notte. La Rete Prisma spiega che i bolidi sono generati da meteoroidi, sassi spaziali con un diametro inferiore a 1 metro. I bolidi si distruggono in atmosfera rilasciando un boato; spesso è possibile trovare al suolo i piccoli meteoriti che ne derivano. Quando non si disintegrano prendono il nome di fireball. Le alfa Capricornidi, generate dalla cometa169/NEAT, non hanno un tasso orario zenitale (ZHR) elevato, ma sono tra le più spettacolari da ammirare.

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