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L’annuncio della candidatura di Ron DeSantis su Twitter è stato un discreto disastro

Il governatore della Florida ha lanciato al sua candidatura come presidente degli Stati Uniti su Twitter, in un Twitter Space con Elon Musk. L’annuncio è stato ritardato di circa 30 minuti per problemi tecnici.
A cura di Valerio Berra
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“Complimenti, per aver rotto internet”. David Sack ha scelto queste parole per giustificare i lunghi minuti in cui gli utenti di Twitter hanno dovuto aspettare l’inizio del primo Twitter Space in cui un governatore degli Stati Uniti annuncia l’inizio della sua campagna elettorale. I Twitter Space sono degli enormi gruppi audio in diretta, in stile ClubHouse. Il 25 maggio, mentre in Italia era notte, Ron DeSantis ha confermato che è pronto per prendere prima la leadership del Partito Repubblicano e poi la Casa Bianca. Insieme a lui c’erano anche l’imprenditore tech David Sack ed Elon Musk. L’evento ha richiamato un picco iniziale di 600.000 spettatori, e anche parecchi problemi. La connessione ha cominciato a traballare e solo dopo qualche tentativo corredato da parole come “Abbiamo sciolto i server di Twitter”, il discorso è effettivamente iniziato.

In tutto il ritardo calcolato è stato di 30 minuti. Doveva essere fatto sull’account di Elon Musk ma è stato spostato su quello di David Sack. Non senza momenti di tensione, visto che a un certo punto lo stesso DeSantis sembrava avesse abbandonato la conversazione. I ritardi e i problemi tecnici hanno penalizzato i dati sugli ascolti. Quando è finito il Twitter Space erano collegate giusto 300.000 persone. Lo stesso profilo di Elon Musk aveva ospitato degli Space con numeri molto più alti di utenti. Un portavoce di Donald Trump, probabile rivale di DeSantis alle primarie per il Partito Repubblicano, ha colto l’occasione per attaccare direttamente il governatore della Florida: “Glitch. Problemi tecnici. Silenzi scomodi. Un completo fallimento al lancio. E questo è solo il candidato”.

Il ruolo di Twitter nel dibattito pubblico

A ottobre Elon Musk ha investito oltre 44 miliardi di dollari per acquistare Twitter. Non tutti di tasca sua, ovviamente. Un prezzo molto più alto rispetto al valore effettivo di Twitter, calcolato nei mesi scorsi attorno ai 20 miliardi di dollari. Una scelta che Elon Musk ha sempre giustificato spiegando che era necessario conservare un poso dove venisse garantita la libertà di parola. Lo ha ribadito anche nei giorni scorsi: “Twitter era davvero costoso. Ma la libertà di parola non ha prezzo”. Molti commentatori però hanno visto nella scelta di ospitare l’annuncio di Ron DeSantis un endorsement da parte di Musk. In passato aveva scritto note di apprezzamento verso il candidato della Florida, arrivando anche a sostenere: “Se DeSantis corre contro Biden nel 2024, allora DeSantis vincerà facilmente. Non ha nemmeno bisogno di fare campagna”.

Musk al momento ha rifiutato un endorsement ufficiale, anche per evitare di far diventare Twitter il nuovo social della destra americana. Dopo il dibattito ha scritto: “Tutti i candidati alla presidenza degli Stati Uniti sono benvenuti su questa piattaforma”. Risponde l’account @Polymarket, un servizio di previsioni finanziarie, “C’è spazio anche per questo?”. Sotto una foto di Elon Musk mentre parla a un convegno politico con aria da presidente in pectore. L’immagine è realizzata dall’intelligenza artificiale, per ora.

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