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Incidente a Venezia, Salvini dà la colpa ai Cinque Stelle: “Si poteva evitare”

L’incidente navale avvenuto oggi a Venezia, nel canale della Giudecca, ha riacceso i lo scontro sulle stop alle Grandi Navi in Laguna. Per Matteo Salvini la responsabilità è del M5S: “Una soluzione era stata elaborata già dall’anno scorso, con l’allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera, ma tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un ‘no’ da un ministero romano, e non è un ministero della Lega”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Lo scontro avvenuto oggi a Venezia tra una nave da crociera della Msc e un battello da turismo nel canale della Giudecca ha causato il ferimento di quattro turiste straniere tra i 67 e i 72 anni. Ma l'episodio ha riacceso il dibattito sullo stop alle grandi navi nella laguna veneziana. La Msc Opera è andata a sbattere contro la banchina a San Basilio-Zattere, forse per un'avaria o per via della rottura del cavo d'acciaio utilizzato da uno dei rimorchiatori, e il natante ha speronato il battello fluviale ‘River countess', che lì era ormeggiato.

Per Matteo Salvini l'incidente navale è diventata l'ennesima occasione per puntare il dito contro gli alleati pentastellati, scaricando su di loro la responsabilità. Il ministero dei Trasporti dal canto suo ha subito promesso che entro la fine di giugno si troverà una soluzione per allontanare le grandi navi dalla Giudecca e San Marco. "Sulle grandi navi a Venezia il tavolo istituzionale è da tempo in corso", hanno sottolineato fonti del Mit, "i ministri interessati si vedranno a breve scadenza per tirare le somme sulle opzioni progettuali individuate, allo scopo di trovare la soluzione definitiva migliore, che arriverà presumibilmente entro il mese di giugno, per allontanare le grandi navi da crociera dalla Giudecca e da San Marco". 

"L'incidente di oggi al porto di Venezia dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo", ha scritto su Twitter il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Sulla stessa linea Sergio Costa, ministro dell'Ambiente e il ministro delle Attività culturali, Alberto Bonisoli.

Ma per Matteo Salvini l'incidente si sarebbe potuto evitare, intervenendo per tempo: "Mi risulta che una soluzione per evitare problemi come quello dell'incidente tra le navi a Venezia era stata elaborata già dall'anno scorso, con l'allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera, ma tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un ‘no' da un ministero romano, e non è un ministero della Lega", ha affermato da Tivoli.

"Il piano alternativo" per le grandi navi a Venezia "era già pronto dallo scorso novembre" e condiviso con autorità locali e armatori, "peccato che sia stato bloccato subito dal Mit e che in tutti questi mesi il Ministro Toninelli non abbia più preso una decisione definitiva limitandosi all'ipotesi, assurda per molti, di far attraccare le navi a Chioggia, ossia in mare aperto. Ci auguriamo che il Ministro competente risolva la questione una volta per tutte", insistono il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, e la deputata veneziana, Ketty Fogliani. "Ciò che a tutti è ormai fin troppo chiaro – continuano in una nota – è che ancora una volta i ‘No' causano danni gravissimi alla credibilità del nostro paese. Con la bella stagione ormai alle porte, il traffico crocieristico è in aumento". 

Tre delle donne ferite si trovavano a bordo del battello, solo una era sulla nave della Msc. La nave da crociera non è stata danneggiata in modo grave, mentre nel battello si è aperta una piccola falla all'altezza della linea di galleggiamento, ma non si sono registrati sversamenti di idrocarburi.

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