In Cina aumentano le spose bambine dopo l’addio alla politica del figlio unico

Le nozze tra giovanissimi nei villaggi della Cina rurale è pratica molto diffusa da tempo, ma dopo un periodo di relativa diminuzione dei casi, il numero di spose bambine è tornato a crescere negli ultimi mesi soprattutto dopo l'addio alla politica del figlio unico da parte delle autorità governative di Pechino. Nei villaggi contadini del Paese asiatico quindi sempre più adolescenti convolano a nozze dando vita anche a  nuove famiglie con figli.  Ufficialmente l'età legale del matrimonio in Cina è di 20 anni per le donne e 22 per gli uomini, ma la maggior parte dei matrimoni rurali sono regolarizzati solo dopo anni di convivenza dei due ragazzini, quando entrambi gli sposi hanno raggiunto la maggiore età, anche se nel frattempo hanno già messo al mondo dei figli.

Così sempre più spesso si vedono ragazzine di 12 e 13 anni che abbandonano la scuola perché incinte e ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi non vi metteranno mai più piede. Per i maschi spesso è una questione di corsa a prendere la ragazza per loro migliore invece per le ragazze il pericolo è di un matrimonio combinato dai loro genitori nel caso non si sistemassero abbastanza velocemente. Del resto in Cina una donna che non ha una famiglia propria prima dei 30 anni è considerato quasi uno scarto e si rischia di essere emarginate anche dagli stessi famigliari. Come rivela il tabloid britannico Daily Mail, in realtà la maggior parte dei giovani che si sposano e mettono al mondo figli da giovanissimi rimangono con i genitori o comunque lasciano i figli appena nati ai nonni, magari per emigrare e cercare lavoro lontano, di fatto non vedendoli mai crescere.