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Il vescovo di Anagni: “Vietata la Madonna di Medjugorje”. Paolo Brosio lo contesta

Monsignor Lorenzo Loppa chiede che sia annullato un incontro con la “veggente” Vicka Ivankovic previsto a Fiuggi tra pochi giorni. La Chiesa non riconosce ufficialmente le apparizioni nonostante decine di migliaia di fedeli si rechino ogni anno nel piccolo paese della Bosnia Erzegovina per venerare la Vergine.
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Paolo Brosio sulla collina delle apparizioni di Medjugorje, vicino ad una statua della Madonna.
Paolo Brosio sulla collina delle apparizioni di Medjugorje, vicino ad una statua della Madonna.

Nella diocesi di Anagri – Alatri è vietato partecipare ad incontri di preghiera legati ai “fenomeni di Medjugorje”. Lo ha deciso recentemente  il vescovo, monsignor Lorenzo Loppa, che ha comunicato la sua volontà in una circolare inviata a tutti i parroci che ricadono sotto la sua giurisdizione ecclesiastica. Monsignor Loppa chiede espressamente di non partecipare e, se possibile, di annullare un incontro pubblico organizzato con Vicka Ivankovic, “veggente” di Medjugorje, che da oltre trent’anni gira il mondo per incontrare fedeli e che sostiene di vedere la Madonna con cadenza costante. La Santa Vergine, tra l’altro, apparirebbe con una puntualità disarmante nei giorni e negli orari preannunciati da Vicka e dagli altri “veggenti” e questo consente spesso di organizzare dei veri e propri eventi con la presenza di migliaia di persone. Una di queste apparizioni è già prevista per il prossimo 8 novembre a Fiuggi. Il vescovo basa la sua decisione sulla cosiddetta “dichiarazione di Zara” del 10 aprile 1991, pronunciata dalla conferenza episcopale della ex Jugoslavia, in cui si legge che “sulla base delle ricerche sin qui compiute non è possibile affermare che” le apparizioni di Medjugorje siano “apparizioni e fenomeni soprannaturali.”

Monsignor Loppa, dunque, ricorda che “non è consentito al clero e ai fedeli di nessuna Diocesi partecipare a incontri, conferenze o celebrazioni pubbliche per evitare confusione e scandalo” e che i parroci sono obbligati a “rendere pubblica la proibizione di partecipare a tali riunioni e la dissociazione da simili iniziative, che destano sconcerto nei fedeli e non manifestano la comunione con il Vescovo.” La decisione ha fatto velocemente il giro della diocesi e poi di tutta Italia, scatenando le ire di parecchi fedeli. Il più arrabbiato di tutti sembra essere il giornalista e conduttore televisivo Paolo Brosio, tornato alla ribalta negli ultimi anni proprio per la sua conversione ed il suo attaccamento alle apparizioni di Medjugorje. Brosio attacca duramente, sul suo sito web, monsignor Loppa: “Voglio esprimere il mio disappunto perché ritengo che un vescovo di qualsiasi diocesi quando si manifesta la volontà di centinaia o come in questo caso migliaia di laici di pregare dovrebbe essere il primo ad agevolare in qualunque modo il desiderio stesso di preghiera, frutto di una Fede viva, autentica e popolare. – scrive – Ritengo infatti che il pastore di una comunità abbia il dovere di incentivare la preghiera e non di imporre barriere al vento dello Spirito Santo. Se non sbaglio, proprio Papa Francesco ha raccomandato a tutti i vescovi del mondo di aprire le porte della Chiesa per permettere a qualunque forma di preghiera di manifestarsi in piena libertà. La Chiesa che impone divieti ai cenacoli di preghiera non è una Chiesa ispirata dall’azione dello Spirito Santo.”

Dal 1981 la Madonna apparirebbe a sei veggenti in una località sperduta della Bosnia Erzegovina. I vescovi di Mostar, sotto la cui giurisdizione ricade Medjugorje, hanno sempre sostenuto che le apparizioni sono un falso ma, nonostante ciò, il culto mariano nella zona è letteralmente esploso e decine di migliaia di persone si recano ogni anno a visitare il santuario sorto nei pressi della cittadina, affidato a frati francescani. I Papi che si sono succeduti non si sono ancora espressi in maniera netta sul fenomeno perché le apparizioni sarebbero ancora in corso. Nel 1996, tuttavia, la Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, comunicò ufficialmente chei pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje, intesa come luogo di autentiche apparizioni della Vergine, non possono essere organizzati nè a livello parrocchiale, nè diocesano, poichè questo sarebbe in contraddizione con quanto affermato dai vescovi della ex-Jugoslavia.” Lo scorso gennaio è arrivato sul tavolo di papa Francesco il dossier redatto da una commissione internazionale d’inchiesta su Medjugorje presieduta dal cardinale Camillo Ruini e toccherà al pontefice prendere una decisione in merito.

E’ possibile che un giudizio definitivo sia ancora rinviato. Tuttavia, Bergoglio sarebbe scettico sulla veridicità delle apparizioni. Il 14 novembre 2013 il Papa, nel corso della quotidiana omelia tenuta durante la messa mattutina a Santa Marta pronunciò parole inequivocabili: “ci dicono: il Signore è qua, è là, è là! Ma io conosco un veggente, una veggente che riceve lettere della Madonna, messaggi della Madonna. Ma, guarda, la Madonna è madre! E ama tutti noi. Ma non è un capo ufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni.” Parole che tutti collegarono immediatamente alle apparizioni di Medjugorje, che continuerebbero oggi con una precisione svizzera rispetto agli annunci dei presunti veggenti.

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