59 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il Taj Mahal via dalle guide turistiche: è troppo musulmano

Il governo indiano del Pradesh ha deciso di eliminare il celebre mausoleo dall’annuale guida turistica del Paese: troppo musulmano, simbolo di un passato sgradito alla comunità indu.
A cura di Federica D'Alfonso
59 CONDIVISIONI
Il Taj Mahal, patrimonio dell'Unesco.
Il Taj Mahal, patrimonio dell'Unesco.

Il Taj Mahal scompare dalle guide turistiche. Il mausoleo, patrimonio dell'Unesco dal 1983, è stato letteralmente cancellato dalla nuova edizione della guida pubblicata dal governo dello stato dell'Uttar Pradesh, dove si trova. “Troppo musulmano”, secondo i sostenitori della scelta, troppo legato ad un passato di sangue e persecuzioni nei confronti degli indù.

Il celebre monumento, situato nei pressi di Agra, venne fatto costruire nel Seicento dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria di sua moglie Arjumand Banu Begum. Il poeta Rabindranath Tagore lo ha definito “una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo”: simbolo perpetuo di amore incondizionato e capolavoro indiscusso dell'arte musulmana, il Taj Mahal oggi sembra essere divenuto sgradito ad alcuni membri della comunità indiana.

La scelta di eliminare il mausoleo dalle guide turistiche è venuta dallo stesso governo dell'Uttar Pradesh: il guru indù Yogi Adityanath ha spiegato come il monumento non abbia “alcun legame con la cultura o l'eredità indiana”. Essendo stato edificato da un imperatore musulmano, considerato dalla destra nazionalista un “invasore”, non merita di essere citato come tappa obbligata delle visite nella bella terra indiana.

Nonostante soltanto il Taj Mahal attiri nel Paese oltre 6 milioni di turisti l'anno, per la destra ultrahindu si tratta di una meraviglia, certo, ma troppo poco indiana. La scelta è stata contestata da un'altrettanto grande fetta dell'opinione pubblica indiana e non solo, e ha fatto il giro del mondo. Le autorità del Pradesh hanno assicurato che l'anno prossimo nel pamphlet turistico il Taj Mahal tornerà al posto che gli spetta, ma nel frattempo ci si interroga sul reale significato, politico e culturale, di una tale scelta.

59 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views