Il supermanager diventato ladro che ora dal carcere chiede scusa a tutti

Si chiama Daniele Triulzi, in passato è stato dirigente di rilievo di Poste e Asl ma poi si è trasformato in un ladro. Tanto che è stato arrestato ed è finito in carcere. Ed è proprio dal carcere di Pavia che Triulzi ha scritto al Corriere della Sera. Ha scritto una lettera firmata “il ladro manager”. Il Corriere racconta la storia del supermanager diventato ladro che aveva esordito a Milano rubando portafogli nelle borsette ai convegni e durante le lezioni all’università Cattolica. Figlio di una sarta e di un operaio, il ladro manager aveva sbagliato e pagato per i suoi errori una prima volta ma aveva continuato a delinquere un po’ ovunque, da Milano a Firenze, a Roma, in Costa azzurra, in Germania e in Inghilterra. È lungo l’elenco dei reati commessi dall’ex manager. Ma ora, nella sua lettera di tre pagine scritta dal carcere, il ladro chiede scusa a tutti ammettendo le proprie responsabilità. Promette di essere pronto qualora si presentasse l’occasione a usufruire di alternative alla detenzione.
“Quando ti abitui a certi livelli, è impossibile accettare di scendere” – Come riporta il Corriere, Triulzi cerca anche un avvocato, che però dice di non poter pagare dato che il suo conto corrente, da tempo, si è azzerato. È rimasto al verde nonostante, scrive, “certi anni prendevo uno stipendio di 180 mila euro senza contare gli autisti e i premi”. Nella sua lettera descrive anche la sua vita in carcere “meno traumatica di quanto mi aspettassi”. Scrive di aver tentato di attivare contatti con l’esterno “con amici che mi hanno precedentemente aiutato”. Ma finora non avrebbe avuto risposte. Già nel 2011, rintracciato dopo l’ennesimo reato, Daniele Triulzi aveva detto al Corriere di cercare una seconda possibilità: “Ci sarà mai qualcuno disposto a superare i pregiudizi nei miei confronti? Sia chiaro: io non prenderei un impiego da magazziniere. Quando ti abitui a certi livelli, è impossibile accettare di scendere”.