Il papà di Alessandro, bimbo morto in casa a Bologna: “Così ho avuto la notizia”

All'indomani della morte di Alessandro Ayuel Maror, il bambino di 9 anni di Bologna deceduto dopo essersi ferito con un vetro di una portafinestra, mentre era solo in casa insieme al nipotino di 3 anni, è il padre Arcangelo a parlare in un'intervista rilasciata al Resto del Carlino: "Sono stato avvisato da mia moglie in lacrime che Alessandro aveva avuto un incidente e che dovevo prendere il primo treno disponibile da Roma e correre a Bologna. Ancora non sapevo bene cosa fosse successo, quando poi me lo hanno detto sono rimasto stordito, senza parole”. In quelle ore l'uomo, originario del Sud Sudan, era nella capitale, dove lavora presso l'ambasciata del suo paese. Erano circa le 13 quando sua moglie Letizia – originaria di Capo Verde – lo ha chiamato per riferirgli della tragedia: “Dovevo tornare a Bologna stasera alle 21 (ieri; ndr), ma dopo questa notizia mi sono precipitato in stazione, anche se a mia moglie continuavo a dire di rimanere calma – spiega –. Per il lavoro che faccio, a casa ci sono molto poco, solo il fine settimana, e in quei giorni c’ero sempre io con Alessandro. Quindi non so se anche altre volte era rimasto da solo in casa". L'uomo continua: "Alessandro era un bellissimo bambino, molto vivace, andava a scuola, gli piaceva tantissimo il karate e giocare alla playstation con gli amici. Quello che è successo mi lascia senza parole, non si può spiegare”.
Il dramma si è consumato ieri in un appartamento del quartiere San Donato di Bologna, in via Benini. Alessandro Ayuel Maror, 9 anni, era rimasto da solo in casa insieme nipotino di tre anni perché la madre e la sorella 24enne erano uscite a fare la spesa. A quanto pare il bimbo più piccolo era rimasto chiuso in terrazza così Alessandro, nel tentativo di raggiungerlo, avrebbe incautamente sferrato un calcio alla portafinestra, che è andata in frantumi. Una scheggia di vetro l'ha raggiunto all'arteria femorale, causando in pochi minuti il dissanguamento.