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Il bambinello tra i bossoli di fucile: il provocatorio presepe dei francescani di Assisi

Quest’anno Gesù bambino verrà adagiato su un letto di bossoli: un messaggio forte, quello scelto dai frati del Sacro Convento di Assisi, che attraverso la tradizione iniziata proprio da San Francesco parla alla contemporaneità.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il tradizionale presepe allestito nei pressi della Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi.
Il tradizionale presepe allestito nei pressi della Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi.

Una natività molto particolare, quella che quest’anno andrà in scena ad Assisi: Gesù bambino verrà adagiato in una mangiatoia composta da centinaia di bossoli vuoti.  I frati del Sacro Convento hanno deciso di ricordare in questo modo, attraverso una delle tradizioni più attese dell’anno, le centinaia di vittime dei conflitti religiosi nel mondo. Una tradizione antichissima, quella del presepe, che nasce proprio grazie al santo di Assisi.

Quest’anno, il bambinello giacerà fra i bossoli vuoti di quattrocento fucili: in ricordo dei sacerdoti e di tutte le persone che hanno perso la vita a causa dell’odio religioso. Il presepe verrà presentato ufficialmente, come di consueto, l’8 dicembre in occasione della festa dell’Immacolata concezione, ma il tema scelto per quest’anno è già stato reso noto e sta facendo il giro del web. L’inaugurazione di questa provocatoria Natività si terrà in concomitanza con l’accensione del tradizionale albero di Natale, alto 14 metri, ai piedi della Basilica Superiore di San Francesco.

Sono 444 in tutto: ogni bossolo rappresenta gli uomini e le donne che, secondo i dati raccolti dall'agenzia Fides, dal 2000 ad oggi sono stati uccisi per motivi religiosi. Un messaggio forte, che sceglie uno dei simboli tradizionali del Natale per parlare di un argomento di estrema attualità. D’altra parte il tradizionale presepe allestito nella Piazza inferiore della Basilica di San Francesco è da sempre occasione di riflessione e dibattito: nel 2015 la natività era stata dedicata al dramma della migrazione, mentre l’anno successivo alla tragedia dei terremotati del centro Italia. In quell'occasione in presepe era stato allestito con le pietre della chiesa Cattedrale di Norcia e della Basilica di San Benedetto.

La lunga tradizione dei francescani

Giotto, "Il Presepe di Greccio" (1295), Basilica superiore di San Francesco di Assisi.
Giotto, "Il Presepe di Greccio" (1295), Basilica superiore di San Francesco di Assisi.

Anche se nella storia le prime raffigurazioni pittoriche della natività risalgono addirittura al III secolo, come quella presente nelle Catacombe di Priscilla a Roma, il primo presepe vero e proprio fu "inventato" proprio da San Francesco d'Assisi: nel 1223, di ritorno da un viaggio a Betlemme, chiese ed ottenne l'autorizzazione da papa Onorio III di riprodurre la scena in una località che molto ricordava il paesaggio palestinese, ovvero Greccio.

"Si onora la semplicità, si esalta la povertà, si loda l'umiltà e Greccio si trasforma quasi in una nuova Betlemme", si legge nelle cronache dell'epoca. Ma, a differenza delle tradizioni successive, nel presepe di Francesco mancavano sia Maria che Giuseppe e Gesù Bambino: si trattava di una rappresentazione del tutto simbolica, con solo la mangiatoia piena di paglia e i due animali.

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