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I mille volti del sentimento, da Giorgione a Tiziano: la pittura veneziana in mostra a Roma

A partire dall’opera di Giorgione fino ad arrivare ai grandi capolavori di Tiziano: la mostra allestita presso Palazzo Venezia a Roma ripercorre “il labirinto dei sentimenti” attraverso alcuni dei più grandi maestri della scuola veneziana.
A cura di Federica D'Alfonso
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Giorgione, Due Amici (1502), Museo di Palazzo Venezia, Roma
Giorgione, Due Amici (1502), Museo di Palazzo Venezia, Roma

A partire dal 23 giugno, fino al 17 settembre, l'arte la cultura della Serenissima saranno in mostra nella capitale attraverso l'opera di uno dei pittori più significativi della scuola veneta: con “Labirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento tra Venezia e Roma” ripercorre, attraverso le metafore pittoriche dell'amore e dell'amicizia, l'intenso rapporto culturale intercorso nei secoli fra le due grandi potenze del Seicento.

La mostra, curata da Enrico Maria Dal Pozzolo, si articola in due parti distinte, l'una esposta presso Palazzo Venezia, l'altra allestita negli Appartamenti papali di Castel Sant’Angelo. Le due sezioni sono legate dal filo rosso del sentimento, che soprattutto Giorgione seppe dipingere con estrema intensità e innovazione, e dall'indagine sul rapporto, non solo economico e politico, che nei secoli ha legato la capitale alla Repubblica veneziana. Un forte legame artistico e culturale lega infatti la figura stessa di Giorgione a Roma, un legame nato proprio da Palazzo Venezia. Fu infatti questa la dimora romana del primo committente del pittore, il cardinale Domenico Grimani.

Da Giorgione a Tiziano: la scuola veneziana in mostra

La mostra si divide in varie sezioni, la prima delle quali si sviluppa nell'Appartamento Barbo ed è dedicata alle vicende storiche legate alla tela del “Doppio Ritratto” di Giorgione. Pezzo centrale dell'esposizione, il doppio ritratto è universalmente riconosciuto come uno dei capolavori di Giorgione: sintetizza una nuovissima idea di ritratto, nel quale i sentimenti come l'amore trovano espressione diretta nella rappresentazione pittorica. Il dipinto fu realizzato nel 1502, ma è presente nelle collezioni permanenti di Palazzo Venezia e attestato a Roma fin dall'inizio del Seicento: un documento importantissimo, dunque, per analizzare il rapporto pittorico e artistico fra le due città.

La seconda parte dell'esposizione si sposta invece a Castel Sant’Angelo, negli Appartamenti papali, dove si possono ammirare opere provenienti da importanti musei europei: i grandi maestri del Cinquecento tra cui Tiziano, Tintoretto, Romanino, Moretto, Ludovico Carracci, Bronzino, Barocci e Bernardino Licinio. In questa sezione, l'amore descritto da Giorgione si fa simbolo del linguaggio di un'intera epoca: attraverso le opere in mostra si crea un vero e proprio viaggio attraverso l'esperienza amorosa.

La mostra riunisce ben 45 dipinti, 27 sculture e 36 preziosissimi libri a stampa e manoscritti: il tutto per ripercorrere lo straordinario momento di fermento vissuto dagli artisti lagunari e la fase di maggior espansione della cultura della Serenissima nel resto d'Italia.

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