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Guerra a Gaza, Israele: “Terroristi hanno rotto la tregua”

Israele, secondo quanto riferiscono i media arabi, avrebbe accettato il prolungamento della tregua come proposto dall’Egitto. Ma intanto le sirene antirazzo sono tornate a suonare su Ashkelon.
A cura di Susanna Picone
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Ore 22 – Hamas nega il lancio di razzi verso Israele – I responsabili di Hamas hanno negato di aver ordinato il lancio di razzi contro Israele questa sera. Lo afferma una nota rilanciata dai media arabi.

Ore 21.45 –  “I terroristi di Gaza hanno rotto la tregua” due ore prima della scadenza del cessate il fuoco di 72 ore: è quanto ha affermato poco fa in un tweet il portavoce militare israeliano dopo il lancio di tre razzi verso Israele (uno dei quali intercettato da Iron Dome). La radio militare israeliana annuncia la ripresa dei sorvoli di droni su Gaza mentre testimoni palestinesi parlano di raid nella parte nord della Striscia. Poco prima Israele, in attesa della risposta di Hamas, aveva accettato il prolungamento della tregua di altre 72 ore a Gaza come proposto dall'Egitto.

Israele disponibile a nuova tregua

Israele sarebbe pronto a rispettare una nuova tregua di 72 ore.  Secondo quanto riferiscono i media arabi, lo Stato ebraico avrebbe accettato il prolungamento della tregua come proposto dall'Egitto. I media precisano anche che la risposta palestinese è attesa in una conferenza stampa prevista a breve.  La decisione di Israele sarebbe arrivata dopo il via libera del governo. Ma intanto – riportano i media israeliani – le sirene di allarme che scattano in occasione degli attacchi con i razzi dalla Striscia di Gaza hanno risuonato in Israele nella zona costiera di Ashkelon. La notizia del possibile prolungamento della tregua arriva nel giorno in cui, nonostante il precedente cessate il fuoco ancora in corso (scade questa sera a mezzanotte), a Gaza ci sono state nuove vittime. Tra queste, purtroppo, anche un italiano. Una granata israeliana rimasta inesplosa ha infatti provocato la morte di cinque persone, tra cui il giornalista italiano Simone Camilli. L'ordigno è esploso a Beit Lahiya, nel nord di Gaza, mentre era in corso un tentativo di disinnescarla. Il giornalista italiano è il primo reporter straniero ucciso nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza e che finora ha provocato oltre 1.900 vittime tra i palestinesi e 67 tra gli israeliani. Camilli, 35enne romano, era un giornalista che lavorava per diverse agenzie tre cui Associated Press. A Gaza aveva realizzato documentari per produzioni indipendenti sulle condizioni di vita dei palestinesi.

I negoziati al Cairo per una tregua

Intanto, la delegazione israeliana ha lasciato stasera il Cairo per aggiornare il premier Benyamin Netanyahu sull’andamento delle trattative per il cessate il fuoco con Hamas a Gaza. È quanto ha riferito la televisione di Stato israeliana che però non ha precisato se si siano registrati progressi. Nel pomeriggio l’ex capo dell’esecutivo di Hamas Ismail Haniye ha detto che “un cessate il fuoco permanente sarà conseguito solo mediante la rimozione dell’assedio” a Gaza. In riferimento alla mediazione egiziana per una tregua con Israele, Haniyeh ha detto anche di essere certo che la delegazione al Cairo non cederà a ricatti.

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