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Grillo: “Mai la fiducia a Governi tecnici”

Grillo dal suo blog precisa che il M5S non ha mai detto di essere pronto a dare la fiducia a un governo tecnico. Marcia indietro anche del portavoce Crimi che incolpa i giornalisti di aver travisato le sue parole.
A cura di Antonio Palma
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"Il M5S non darà la fiducia ad un governo tecnico, ne' lo ha mai detto", con queste parole il leader del Movimento Cinque Stelle chiude ogni ipotesi di fiducia ad un governo del Presidente come si era parlato in questi ultimi giorni. "Non esistono governi tecnici in natura, ma solo governi politici sostenuti da maggioranze parlamentari" scrive sul suo blog Beppe Grillo, aggiungendo  "il governo Monti è stato il governo più politico del dopoguerra, nessuno prima aveva mai messo in discussione l'articolo 18 a difesa dei lavoratori". Sembra tramontare dunque sul nascere anche questa ipotesi di un governo tecnico su cui alcuni neoeletti del M5S avevano mostrato apertura prima di fare marcia indietro. L'ex comico genovese su questo punto è stato chiarissimo "il presidente del consiglio tecnico è un'enorme foglia di fico per non fare apparire le vere responsabilità di governo da parte di pdl e pdmenoelle".

Crimi: Mai parlato di fiducia al governo tecnico – Con questa presa di posizione Grillo ha voluto sgombrare il campo da ogni ambiguità sul caso a seguito delle parole dei due portavoce del M5S appena nominati. Non a caso sotto le dichiarazioni del leader ci sono anche quelle del capogruppo al Senato Vito Crimi che ha spiegato:  "Non ho mai parlato di appoggio a governo tecnico, l'unica soluzione che proponiamo è un governo del movimento 5 stelle che attui subito e senza indugio i primi 20 punti del programma e a seguire tutto il resto". "Il nostro programma è chiaro ed è stato annunciato in tutte le piazze e in streaming. Le nostre parole di ieri in conferenza stampa sono state chiare e non lasciano dubbi. Abituatevi a chi dice sì per dire sì, no per dire no, senza interpretazioni" ha attaccato il portavoce del M5S a Palazzo Madama chiedendo ai giornalisti di lasciare in pace deputati e senatori impegnati a lavorare e a prepararsi per il primo giorno in Parlamento.

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