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Giovane non vedente cacciato dal liceo col cane: “Porta allergie”

L’uomo stava chiedendo informazioni quando è stato costretto a lasciare i locali della scuola: “Impedirmi di stare in un luogo pubblico con il cane è come rubare la stampella a una persona senza una gamba”
A cura di Antonio Palma
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Quando si è presentato  nell'edifico scolastico per chieder alcune informazione tutto pensava fuorché essere cacciato in malo modo a causa della sua fedele guida: un cane per ciechi che lo accompagna ovunque.  È quanto denuncia un 34enne sardo, Gabriele Pittalis, che nei giorni scorsi si era recato in un liceo di  Alghero. “Impedirmi di stare in un luogo pubblico con il cane è come rubare la stampella a una persona senza una gamba. Chi avrebbe il coraggio di farlo?” si è chiesto l'uomo, aggiungendo: "In quel momento fortunatamente nessuno studente ha assistito alla scena altrimenti sarebbe stata davvero la lezione più diseducativa che si potesse immaginare".

L'episodio sabato mattina quando il 34enne era andato nella scuola per chiedere informazioni su un corso di informatica per adulti, presentandosi con Pasta, i suo cane guida che lo accompagna sempre. Mentre stava ricevendo istruzioni da un addetto, sarebbe intervenuto il vicepreside imponendogli di andare via. A ricostruire il fatto, con una lettera inviata all’Unione sarda, è Francesco Santoro, anche lui cieco ma che in quella scuola presta servizio in qualità di centralinista. "Gabriele parlava con me, mi stava chiedendo qualche informazione. All’improvviso siamo stati interrotti dalle urla. Il vicepreside ci ha imposto di portare il cane immediatamente fuori. Ha detto che i peli del cane possono provocare allergie agli studenti" ha spiegato l'uomo.

Ad Alghero in effetti c’è un regolamento comunale che vieta l’ingresso di cani e gatti negli edifici scolastici ma ovviamente per un cane guida di un cieco valgono altre regole. "Pasta, è sottoposto a continui controlli ed è dotato di un tesserino sanitario. Può entrare ovunque, tranne che in quella scuola. Chi fa male al mio labrador è come se lo facesse a me, anzi è persino più grave. Lui è la mia guida per tutti gli spostamenti. I suoi occhi sono i miei, in tutto quello che faccio posso fidarmi solo di lui”, ha dichiarato amareggiato Gabriele a La Stampa, aggiungendo: "È stata l’umiliazione più grande che abbia mai subito, per di più nella mia città. Peggio ancora, in una scuola, dove la sensibilità e il rispetto verso le persone disabili e quelle meno fortunate dovrebbe essere una lezione da seguire a memoria".

Dopo la denuncia pubblica, il 36enne ha ricevuto anche  la solidarietà del sindaco ma il vice preside chiamato in questione e si è subito giustificato. "Ho solo detto di spostarsi dall’androne, dove passano i ragazzi. Non sono un insensibile" ha dichiarato infatti l'uomo. Intanto però il centralinista della scuola, che è anche presidente della sezione di Sassari dell’Unione italiana ciechi, ha deciso di scrivere una lettera al Provveditorato agli studi, al ministro dell’Istruzione e alla Regione per raccontare l'accaduto.

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