10 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Giornalista picchiato dalla polizia a Genova: agenti individuati e interrogati

Son stati interrogati gli agenti di polizia del reparto mobile di Genova che hanno parecipato al pestaggio del cronista di Repubblica Stefano Origone. Potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati.
A cura di Davide Falcioni
10 CONDIVISIONI
Immagine

"Non sarà come a Genova nel 2001". Le rassicurazioni erano arrivate subito e, almeno stando a quanto sta accadendo in queste ore, sembrerebbe chiara l'intenzione della Procura di Genova di punire i poliziotti che hanno ingiustificatamente picchiato il giornalista di Repubblica Stefano Origone la scorsa settimana durante le proteste degli antifascisti contro un comizio di CasaPound a Piazza Corvetto: gli agenti del reparto mobile protagonisti della vicenda si stanno presentando davanti al pubblico ministero Gabriella Dotto per essere interrogati sulla vicenda specifica. La loro deposizione dovrebbe coincidere anche con l‘iscrizione nel registro degli indagati. La procura ha ordinato di chiudere l’ala del palazzo dove sono in corso gli interrogatori degli uomini delle forze dell'ordine coinvolti.

Stefano Origone è stato accerchiato e malmenato da diversi agenti di polizia durante gli scontri tra forze dell'ordine e antifascisti avvenute il 23 maggio in piazza Corvetto. La contestazione era scaturita dalla volontà di protestare per l'autorizzazione concessa a CasaPound, partito di estrema destra, di svolgere in piazza Marsala un comizio di chiusura della campagna elettorale per le elezioni Europee del candidato Marco Mori. Il cronista di Repubblica – ricoverato all'ospedale Galliera – aveva riportato la frattura di una costola, due dita della mano sinistra rotte, un trauma cranico ed ecchimosi su tutto il corpo. Il giorno dopo il pestaggio aveva raccontato: "Scaricavano una rabbia che non ho mai incontrato prima, che non avevo mai sentito così efferata in trent'anni di professione, sempre sulla strada. Non li ho visti: mi hanno colpito e hanno continuato a farlo nonostante urlassi che ero un giornalista. Non smettevano più: ho cominciato a dire basta e a un certo punto ho dubitato di uscirne vivo".

Origone avrebbe potuto riportare conseguenze ben più gravi se un altro poliziotto, che lo conosce, non fosse intervenuto per strapparlo alla morsa dei suoi colleghi. Il vicequestore Giampiero Bove, funzionario del commissariato di Sestri Ponente, così aveva spiegato quei momenti a Il Secolo XIX: "Io non sono un eroe, credo che siamo addestrati per atterrare e immobilizzare una persona quando serve. A quel punto, se chi hai di fronte non resiste, non c’è bisogno di dare una seconda manganellata".

10 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views