Frode fiscale e pirateria, sequestro da 96 milioni alla Verbatim
Gli uomini della Guardia di Finanza del gruppo di Fiumicino e del Comando provinciale di Roma hanno eseguito questa mattina un sequestro preventivo di conti correnti, fondi di investimento, titoli e obbligazioni finanziarie intestati alla società Verbatim Italia Spa per un valore totale di oltre 96 milioni di euro. Nella stessa operazione, voluta dalla Dda di Napoli, le Fiamme Gialle inoltre hanno bloccato i beni strumentali e le giacenze di magazzino della società, oltre alle quote sociali e al capitale. Il sequestro è avvenuto nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli coordinata dal pm Catello Maresca che nei mesi scorsi ha già portato all'arresto dei vertici della società, accusati di associazione a delinquere aggravata dalla transnazionalità, truffa e violazione della normativa fiscale. Come riferisce una nota della Guardia di Finanza, il provvedimento fa seguito alla scoperta di "una colossale frode fiscale" venuta fuori "durante le indagini sui rapporti tra contraffazione, pirateria e camorra napoletana".
La frode fiscale
In particolare nei confronti della nota società, leader nel settore della produzione e distribuzione di supporti informatici, l'accusa è di aver ottenuto un illecito guadagno dalla commercializzazione in Italia di ingentissimi quantitativi di cd e dvd vergini formalmente destinati all'estero. La merce, solo formalmente esportata al di fuori del territorio nazionale, veniva di fatto distribuita nel nostro Paese, scortata da documenti di trasporto falsi e dunque in totale evasione d'imposta. La scoperta è arrivata tramite l'analisi delle operazioni commerciali dell'azienda che hanno messo in luce il ruolo di alcune società, solo in apparenza regolari ma di fatto cartiere che producevano solo documenti. Per la Procura di Napoli la Verbatim è in parte responsabile perché ha ottenuto un ingente profitto da queste operazioni portate avanti dai suoi vertici.
