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Fratelli d’Italia lancia la crociata contro le scuole che “vietano” il presepe

Fratelli d’Italia torna a occuparsi della problematica che più attanaglia l’Italia: la presunta scomparsa del presepe o delle recite natalizie nelle scuole italiane. Per il 2018, Fdi ha lanciato “Presepe vietato? Segnalami la scuola”, attivando un numero WhatsApp che potrà essere utilizzato per inviare segnalazioni sulle scuole inadempienti.
A cura di Charlotte Matteini
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Puntuale come un orologio svizzero, con l'avvicinarsi del Natale Fratelli d'Italia torna a occuparsi della problematica che più attanaglia l'Italia: la presunta scomparsa del presepe o delle recite natalizie nelle scuole italiane. Per il 2018, il partito di Giorgia Meloni ha addirittura attivato una sorta di "numero verde" da contattare per segnalare gli istituti che bandiscono la tradizione natalizia cristiana. L'iniziativa lanciata da Fratelli d'Italia si intitola "Presepe vietato? Segnalami la scuola" ed è stata pensata dall'ex consigliere Fdi del Municipio V di Roma Daniele Rinaldi.

"Ritengo sia banale e ipocrita vietare di festeggiare una festa tradizionale del nostro popolo. Noi non ci offendiamo quando altre religioni festeggiano le loro ricorrenze. L'iniziativa, è stata pubblicizzata oggi per la prima volta ma di fatto è partita quando la nostra presidente Giorgia Meloni ha condiviso un video sui social per lanciare la ‘rivoluzione del presepe'. Per questo ho deciso di invitare i cittadini a segnalare i casi in cui il presepe è vietato o in cui si verifica una interpretazione ‘fantasiosa' della natività, ad esempio sostituendo le parole delle canzoni di Natale…", ha raccontato Rinaldi all'agenzia di stampa Adnkronos.

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"Sono stato consigliere nel V Municipio e ricordo casi in cui in alcune scuole non si sono fatti i presepi per non turbare l'ipotetica sensibilità di bambini di altre religioni. Ad esempio  qualche anno fa in un istituto venne fatto un presepe senza Gesù ma con gli astronauti e personaggi di fantasia al posto dei pastori… rappresentava tutto tranne che la natività. E' una delle scuole in cui la percentuale di bambini stranieri è predominante. E credo che adesso non lo facciano proprio più il presepe", conclude Rinaldi.

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