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Flavio Briatore: “Berlusconi e Salvini si ritroveranno, ma il vero delfino di Silvio è Renzi”

Flavio Briatore parla del governo M5S-Lega e della lite tra Salvini e Berlusconi: “Sono due persone intelligenti e due persone intelligenti prima o poi si ritrovano. Una cosa è certa: Salvini sull’immigrazione sta facendo quello che nessuno dei governi precedenti era stato in grado di fare”.
A cura di Charlotte Matteini
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Matteo Salvini? Sull'immigrazione sta facendo quello che i governi passati non hanno mai saputo fare. In un'intervista concessa al Corriere della Sera, Flavio Briatore commenta le politiche del governo M5S-Lega e dichiara che ancora oggi, come nei mesi passati, auspicherebbe la nascita dell'attuale esecutivo. "Questo è un governo di rottura, l’unico possibile in questa fase. A M5S e Lega dev’essere data la possibilità di governare insieme senza opporgli critiche stupide", spiega Briatore.

Gli aveva consigliato di lasciare libero Salvini di governare con Di Maio.
«Io non parlo mai di politica con Berlusconi. Ne sa più di me, lo annoierei e basta. Preferisco confrontarmi con lui sugli scenari globali. Parliamo di economia, di imprese, da Silvio c’è sempre da imparare».

Fa bene Berlusconi a essere arrabbiato con Salvini?
«Fatti loro, sono due persone intelligenti e due persone intelligenti prima o poi si ritrovano. Una cosa è certa: Salvini sull’immigrazione sta facendo quello che nessuno dei governi precedenti era stato in grado di fare».

Tutte le opposizioni appaiono sostanzialmente ferme.
«L’opposizione al momento è fatta da partiti di “nonni” che soccombono contro la forza della gioventù di M5S e Lega. E lo dico con tutto il rispetto che si deve ai più anziani, da cui ho sempre imparato molto».

Vale anche per Forza Italia?
«Politicamente Berlusconi è come un padre che non ha avuto figli. Invece che rilassarsi e godersi questa età, Silvio rimane alla guida del partito perché non ha dei collaboratori in grado di sostituirlo. Se guardi dentro Forza Italia, le persone sembrano sempre le stesse da secoli».

E il Pd?
«Non sottovaluterei un certo Renzi. Matteo è una persona intelligente, farà di tutto per rientrare nei giochi che contano».

Lei è tra quelli che pensano che Pd e Forza Italia debbano unire le forze?
«Ripeto, non parlo mai di politica con Berlusconi. Ma si ricorda quando dissi che il vero delfino di Silvio era Renzi? Lo penso ancora».

Inviterebbe un amico a investire in Italia?
«Assolutamente no. Soprattutto dopo quel decreto Dignità che limita la possibilità degli imprenditori di usare i contratti a tempo determinato. Certi politici sono convinti che un capo azienda non veda l’ora di licenziare. In realtà, non vede l’ora di assumere. E poi, lo ripeto da secoli, possibile che non riusciamo a capire che il turismo è una priorità assoluta?»

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