130 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Speciale Elezioni europee 2019

Europee, Calenda: “Zingaretti ha detto sì a lista unica, ma senza simbolo Pd. E sbaglia”

L’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda è intervenuto in radio sulle elezioni europee 2019, parlando del suo manifesto ‘Siamo Europei’. Calensa sarebbe pronto a candidarsi: “Se fanno una cosa bella, di qualità, con persone nuove, brave, sì. Se invece è una finta roba che nasconde semplicemente il Pd, no”
A cura di Annalisa Cangemi
130 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Ci sarà una lista unica per le elezioni europee, che non si chiamerà Pd. Lo ha detto lo stesso Zingaretti che vuole togliere il simbolo, cosa secondo me sbagliata. I simboli possono stare sotto il simbolo della lista unica". Lo ha detto Carlo Calenda a ‘Un Giorno da Pecora su Radio 1 Rai', parlando del suo progetto lanciato con il manifesto ‘Siamo Europei', sottoscritto da tutti e tre i candidati a segretario Pd e "firmato da centinaia di sindaci e già da oltre 200 mila persone".

Il nuovo segretario Nicola Zingaretti e governatore del Lazio quel manifesto l'ha sottoscritto. "Sotto ci saranno i vari simboletti dei partiti. Da questa lista sono esclusi quelli favorevoli ad accordi nazionali con Pd e 5S", ha spiegato Calenda. La Bonino pare abbia detto di no, hanno rimarcato i conduttori. "Io sono convinto che invece loro verranno. Con me hanno parlato ma dovranno parlare col nuovo segretario del Pd". Calenda potrebbe anche candidarsi per le prossime elezioni europee 2019: "Se fanno una cosa bella, di qualità, con persone nuove, brave, sì. Se invece è una finta roba che nasconde semplicemente il Pd, no. O si fa un Pd allargato, cosa che non credo serva, oppure si fa una cosa che è veramente il cuore oltre l'ostacolo: costruire una lista che metta insieme rappresentanza di popolari, liberaldemocratici e socialdemocratici". In quest'ultimo caso farebbe sarebbe disposto a fare il capolista.

Ieri Calenda si è dato da fare come scrutatore alle primarie Pd: "Ho votato annullando la scheda, facendo numero ma senza esprimere preferenze, ho barrato tutti e tre i nomi: una roba molto democristiana – ha raccontato l'ex ministro dello Sviluppo economico – Ieri da scrutatore sono stato al gazebo 12 ore, è stato bellissimo, stupendo. Ho dovuto anche prestare a due signore i due euro per il voto, e una delle due era molto ricca…Ho comprato anche una decina di ciambelle, di quelle fritte, con lo zucchero sopra: alcune le ho date a Gentiloni, le altre le ho lasciate da una parte e non ne ho ritrovata una…", ha aggiunto.

130 CONDIVISIONI
232 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views