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Europee 2019, commissario Moscovici: “Ho paura dei populisti. Nell’Ue ci sono piccoli Mussolini”

Il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici ha sottolineato che il nostro Paese rappresenta un problema nella zona euro. Sull’ipotesi che sta vagliando il governo Conte di sforare il tetto del 3% ha detto: “Sarebbe una bugia pensare che si possa investire di più con un deficit più elevato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Italia deve ridurre il debito, nel suo interesse. Questo è l'appello lanciato dal commissario europeo per gli Affari economici Pierre Moscovici in conferenza stampa a Parigi, che parla della possibilità che in Italia venga superata la regola del 3% nella prossima legge di Bilancio: "Sarebbe una bugia pensare che si possa investire di più con un deficit più elevato. Se ciò accade, si finisce con l'aumentare il debito". E poi, rivolgendosi all'esecutivo Conte: "L'Italia deve essere credibile, con un bilancio credibile". 

"Chi pensa che si possano rilanciare gli investimenti aumentando il deficit dice ‘una bugia'", ha sottolineato. E rivolgendosi a Matteo Salvini, ha poi affermato che Bruxelles non ha mai impedito all'Italia di "realizzare gli investimenti" e le "infrastrutture necessarie". Anzi, secondo il commissario europeo, "l'Italia è il Paese che più di tutti ha beneficiato di flessibilità". Moscovici ha lanciato l'allarme: nella zona euro "c'è un problema che è l'Italia".

"Ho visto il ministro Tria venerdì pomeriggio a Vienna. Continuiamo a lavorare per una soluzione comune", ha detto, aggiungendo che "alla fine non sarà soltanto lui a votare la legge di bilancio, ma tutto il governo". Le regole Ue "non sono stupide", l'Italia "non può vivere con un debito al 130%, lo sguardo dei mercati è molto attento", ha avvertito Moscovici: "Vorrei soltanto che gli italiani nutrissero maggiore fiducia in loro, nel loro ruolo centrale, di terza economia della zona euro. Non smetterò mai di dirlo".

Parlando invece delle elezioni europee, che si terranno a giugno 2019, e che definisce "decisive", ha detto: "Per la prima volta nella mia vita di europeo ho paura", evocando poi lo spettro di una "minaccia essenziale, esistenziale" per l'Europa. Vale a dire "l'attacco dei populisti alla democrazia liberale, e quando dico liberale – ha precisato – parlo della combinazione tra democrazia e libertà". Perché le forze populiste "sono democratiche quando vincono le elezioni, ma poi erodono progressivamente le libertà". A proposito dell'esito voto espresso ieri dall'Europarlamento, che ha avviato la procedura per attivare l'articolo 7 dei trattati e sanzionare così l'Ungheria di Orban, si è detto "felice": "Penso che sia un gol segnato dagli europei e da tutti i democratici contro chi vuole infangare l'identità politica dell'Europa". 

Oggi "c'è un clima che assomiglia molto agli anni Trenta. Certo, non dobbiamo esagerare, chiaramente non c'è Hitler, forse dei piccoli Mussolini…La storia, come diceva Raymond Aron, è tragica, bisogna evitare che sprofondi nelle sue ore più buie", ha continuato il responsabile Ue, sottolineando tuttavia che, almeno nella prossima tornata elettorale, i populisti non conquisteranno la schiacciante maggioranza dell'Assemblea Ue, ma otterranno comunque una "forte progressione".

Il commissario Ue annuncerà la decisione di candidarsi o meno alle elezioni entro "fine mese". Alla domanda se volesse  correre o meno ha risposto: "Non posso dire che sia una domanda che non mi pongo, forse anche perché il capo dei conservatori (Manfred Weber, ndr.) mi designa come suo avversario. Me la pongo, ma il momento della risposta non è ancora arrivato. Vedremo, non lo escludo – ha proseguito – sto riflettendo, ci sono fattori che vanno in un senso, come la difesa dei nostri valori europei, ed altri fattori che vanno nell'altro senso… Mi esprimerò nelle prossime settimane, non aspetterò in eterno, diciamo entro fine mese". Una cosa è certa, ha concluso Moscovici, "in ogni caso farò la campagna elettorale". Moscovici ha infine ricordato di aver avuto esperienze in tutte le principali istituzioni Ue, Consiglio, Parlamento, e ora Commissione europea: "Sono un francese appassionato per il suo Paese, europeo nel midollo, la sinistra è la mia famiglia del cuore e della ragione… Che sia candidato o meno, farò sentire a mia voce".

Giorgia Meloni contro Pierre Moscovici

La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha risposto duramente su Twitter al commissario europeo: "L’Italia è un problema per la zona euro? Pronti a togliere il disturbo e amici come prima. Vediamo come se la cava la zona euro senza l’Italia e come se la cava invece l’Italia fuori dall’euro".

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