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Guerra in Ucraina

Ucraina, Zelensky: “Lavoriamo per salvare militari ad Azovstal”, e assicura: “Presto nuove sanzioni contro Putin”

Il presidente ucraino, nel consueto videomessaggio notturno, aggiorna sull’evoluzione della battaglia di Mariupol, e comunica che le forze russe continuano a colpire in varie parti del Paese.
A cura di Biagio Chiariello
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"Stiamo lavorando a opzioni diplomatiche per salvare i nostri militari che rimangono nell'Azovstal". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video sui social pubblicato nella notte e in cui, senza fornire dettagli, ha spiegato che "mediatori influenti, Stati influenti" sono coinvolti in queste opzioni. Finora, nelle precedenti evacuazioni dell'acciaieria, che da giorni è sotto assedio ed è diventata la città martire della guerra sferrata dalla Russia contro l'Ucraina, sono usciti solo civili, in maggioranza donne, bambini ed anziani.

Ma il presidente ucraino mette in guardia dalla strategia che negli ultimi giorni l’esercito di Putin continua a perseguire, con pesanti attacchi in varie zone del Paese: “Le truppe russe hanno continuato i bombardamenti del nostro territorio, compresi missili e attacchi aerei. Chiedo a tutti i nostri cittadini – specie in questi giorni – di non ignorare le sirene antiaeree. Per favore, questa è la vostra vita, la vita dei vostri figli. Inoltre, attenetevi rigorosamente all'ordine pubblico e ai regolamenti sul coprifuoco nelle città e nelle comunità”.

Poi Zelensky ricorda che “stiamo coordinando i nostri passi per aumentare la pressione sulla Russia. E questo è particolarmente importante ora, quando l'Unione Europea sta preparando un nuovo, il sesto, pacchetto di sanzioni contro la Russia”.

Ieri Zelensky ha fatto intuire che l'Ucraina sarebbe disposta ad iniziare dei colloqui di pace con la Russia, se le forze di Mosca si ritirassero "sulle posizioni del 23 febbraio",  cioè il giorno prima dell'inizio dell'invasione. Dunque senza che Putin restituisca la Crimea. Zelensky ha affermato nelle scorse ore che l’Ucraina non ha mai abbattuto alcun “ponte diplomatico”, e sarebbe pronta a trattare la pace con il Cremlino. Questa l'apertura del presidente ucraino, che però accusa gli avversari: “Ma Putin – ha aggiunto il presidente ucraino – vuole ancora la guerra”.

E ancora "A Mariupol non è guerra, ma tortura bestiale". "Circa 500 civili sono già stati evacuati dalla città" ormai simbolo della resistenza ucraina, nel sud del Paese. La zona di guerra della città è un "inferno" ha detto il segretario generale Onu, Antonio Guterres, e lo stesso Zelensky.

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