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Yemen, razzi contro l’hotel dove risiede il primo ministro

Tre razzi Rpg sono stati lanciati contro l’hotel Al Qasr ad Aden: la struttura ospita il premier.
A cura di Davide Falcioni
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Sono almeno tre, e non uno come riferito inizialmente, i razzi Rpg che sono stati lanciati contro l'hotel Al Qasr ad Aden, la città portuale nel sud dello Yemen che ospita dal 16 settembre il vicepresidente e premier, Khaled Bahah. In seguito all'attacco nella struttura è scoppiato un incendio: a riferirlo sono fonti della sicurezza locale, aggiungendo che l'attentato ha causato "morti e feriti" ma senza specificare se siano incluso funzionari del governo yemenita.

Dalla metà di luglio, quando la città è stata riconquistata dai ribelli sciiti Houthi dopo un esilio di tre mesi in Arabia Saudita, la città di Aden è stata dichiarata capitale provvisoria dello Yemen ed ospita quindi il primo ministro e i suoi stretti collaboratori.  Secondo testimoni locali colonne di fumo si elevano dall'albergo che sorge in un sobborgo occidentale di Aden. Sul posto sono intervenute ambulanze e uomini delle difesa civile. Nel paese da oltre un anno è in corso una cruenta guerra civile che ha visto i ribelli sciiti Houthi, sostenuti dall'Iran e dall'ex presidente Ali Abdallah Saleh, prima conquistare la capitale Sanaa e poi estromettere l'attuale presidente Abd Rabbo Manosur Hadi. Quest'ultimo ha richiesto il sostegno di una coalizione sunnita a guida Arabia Saudita, dove si è rifugiato, e che dal 26 marzo ha avviato una campagna di bombardamenti contro gli Houthi.

Proprio l'intervento dell'Arabia Saudita è stata al centro di una richiesta avanzata da Amnesty International e da altre organizzazioni per i diritti umani, che ritengono siano stati commessi numerosi crimini di guerra durante i raid aerei. I sauditi hanno infatti provocato la morte di ben 2.300 civili, 400 dei quali bambini, dalla fine di marzo. Inoltre un milione e mezzo di persone risultano sfollate. Secondo autorevoli fonti l'Arabia Saudita starebbe utilizzando armi vietate dalle convenzioni internazionali costruite negli Usa, come le bombe a grappolo e – probabilmente – anche armi prodotte in Italia.

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