Violenze e razzismo in Irlanda del Nord, molotov sulle case degli immigrati dopo un’accusa di stupro

Disordini a Ballymena, Irlanda del Nord, dopo l’arresto di due adolescenti accusati di una grave aggressione sessuale. Le proteste, sfociate in violenze contro la polizia, avrebbero una matrice razziale. Prese di mira anche le case di immigrati.
A cura di Davide Falcioni
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Tensione alle stelle nella serata di ieri, lunedì 9 giugno, a Ballymena, in Irlanda del Nord, dove sono esplosi gravi disordini motivati dall'odio razziale in seguito a una protesta scaturita da una presunta grave aggressione sessuale avvenuta nella zona di Clonavon Road. Le autorità locali riferiscono che, dopo il raduno di una folla nei pressi del luogo del crimine, alcuni manifestanti si sono sganciati dalla protesta pacifica ed hanno lanciato oggetti contundenti contro gli agenti intervenuti sul posto.

La polizia nordirlandese ha confermato che, nel corso dei disordini, sono stati danneggiati diversi edifici abitati da immigrati e che almeno una volante è stata colpita, con due finestrini andati in frantumi. Il bilancio conta anche quindici agenti feriti, fortunatamente in modo non grave. Alcuni partecipanti alla protesta sono stati visti con il volto coperto mentre lanciavano pietre e altri oggetti, ma anche bottiglie molotov.

Le violenze sono scoppiate poche ore dopo che due adolescenti, entrambi 14enni, erano comparsi in tribunale, accusati di essere coinvolti in una presunta aggressione sessuale avvenuta nella vicina Clonavon Terrace. I due erano stati arrestati nell’ambito delle indagini condotte dalla polizia su un episodio che ha visto come vittima una ragazza minorenne.

Liam Kelly, presidente della Federazione di Polizia dell'Irlanda del Nord, che rappresenta gli agenti, ha affermato che le ferite riportate dai poliziotti dimostrano una "storia spaventosa" con protagonista "una folla inferocita, determinata a infliggere gravi danni". Ha aggiunto che gli agenti hanno lavorato instancabilmente per disinnescare una situazione potenzialmente esplosiva e far rispettare la legge. "Non ho alcun dubbio che gli agenti di polizia – decisamente troppo pochi, perché il servizio è carente di risorse e di personale – abbiano impedito un pogrom dalle conseguenze troppo dolorose per essere contemplate. Quello che abbiamo visto è stato totalmente insensato, inaccettabile e selvaggio", ha detto Kelly, confermando la matrice razzista degli scontri.

Anche il primo ministro Keir Starmer ha condannato i disordini ed espresso "preoccupazione": "Non vi è alcuna giustificazione per gli attacchi alla polizia". Poi ha aggiunto: "Ovviamente, le segnalazioni di aggressioni sessuali nella zona sono estremamente angoscianti, ma non vi è alcuna giustificazione per gli attacchi contro gli agenti di polizia". Anche i familiari della vittima degli abusi sessuali hanno condannato le violenze.

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