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Ventunenne ucciso a coltellate a Londra, arrestati due pizzaioli campani

Due cittadini campani sono stati arrestati a Londra per l’omicidio di un giovane di origini albanesi, pugnalato a morte nel suo appartamento di Brighton lo scorso 11 settembre. I due, pizzaioli con origini casertane, sono stati arrestati due giorni dopo i fatti. “Cercheremo di impedire che vengano tritati dal sistema giudiziario inglese solo per chiudere il caso” dice a Fanpage l’avvocato Tirelli, legale di uno dei arrestati.
A cura di Angela Marino
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Sono accusati di omicidio, Francesco Dagostino, 44 ​​anni e Giuseppe Petriccione, 45 anni, campani, incensurati e ora al centro di un giallo internazionale. Si tratta dell'omicidio di Serxhio Marku, 21 anni, pugnalato nell'appartamento in cui viveva a Brighton (Londra) e deceduto qualche ora dopo al Royal Sussex County Hospital, dove, secondo indiscrezioni, sarebbe stato in grado di rilasciare una dichiarazione alla polizia. Sul caso, infatti, dallo scorso 11 settembre, indaga Scotland Yard.

I fatti

Dagostino e Petriccione, pizzaioli casertani sono stati arrestati due giorni dopo il delitto, il 13 settembre. "Noi siamo allibiti di questo coinvolgimento  – dice a Fanpage.it l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, legale di Petriccione – non capiamo come il mio cliente possa essere rimasto coinvolto in questa tragedia e come possa essere ritenuto un soggetto criminale capace di uccidere. Stiamo parlando di un cuoco, un lavoratore, una uomo tranquillo, pacioso, come dire. Un uomo che non aveva mai fatto del male a una mosca".

Si attende autopsia

Intanto la polizia sta esaminando i campioni repertati sulla scena, che, anche in virtù del fatto che la vittima è morta in ospedale, non era stata cristallizzata. "Aspettiamo di conoscere l'esatta dinamica dell'azione – dice ancora Tirelli – al momento non ci sono certezze, ma ne sapremo presto di più, quando avremo i risultati dell'autopsia. Quello che posso dire, al momento, è che non esiste nessun movente per cui il mio cliente avrebbe dovuto aggredire quel ragazzo".

L'avvocato: "Non c'è movente"

Quanto ai rapporti tra la vittima e i presunti aggressori, secondo Tirelli si sarebbero conosciuti perché, da lavoratori stranieri all'estero, si erano trovati a occupare gli stessi alloggi. "Parliamo di un livello sociale basso – spiega l'avvocato – siamo in presenza di persone che non posso pagare 50mila sterline per una difesa e rischiano di essere tritate dal sistema giudiziario inglese che, al contrario di quello italiano, non è molto bizantino, ma tende a chiudere i casi molto rapidamente".

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