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Usa, raggiunto l’accordo per mettere fine allo shutdown: cosa prevede l’intesa tra Dem e Repubblicani

È stato raggiunto in Senato un accordo bipartisan per la fine dello shutdown negli Stati Uniti. Il governo potrà tornare a spendere e sarà finanziato fino al 30 gennaio. L’accordo con i Dem in particolare prevede che i dipendenti federali licenziati dal primo ottobre vengano riassunti e la retribuzione retroattiva per gli impiegati in congedo forzato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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È stato raggiunto l'accordo bipartisan al Senato per finanziare il governo federale fino al 30 gennaio e mettere quindi fine, dopo alcuni passaggi legislativi, allo shutdown. Lo shutdown (ossia la chiusura) del governo americano era iniziato il primo ottobre ed è stato il più lungo della storia americana. In questo periodo i dipendenti federali sono rimasti senza stipendio e vi sono stati diversi problemi nella distribuzione dei sussidi per il cibo usati dai cittadini.

A dare la notizia relativa al raggiungimento di un accordo per la fine dello shutdown è la Cnn, che cita a sua volta fonti informate. L'accordo, tra le altre cose, prevede la riassunzione dei dipendenti federali licenziati dal primo ottobre (misura voluta dai democratici) e la retribuzione retroattiva per gli impiegati in congedo forzato.

Il disegno di legge di spesa a breve termine impedisce all'Ufficio di Gestione e Bilancio di effettuare ulteriori licenziamenti di massa fino al 30 gennaio.

Cos'è lo shutdown e quando è iniziato

Nel mese di ottobre, il governo americano ha sospeso le proprie attività, salvo quelle essenziali, dopo che il Congresso non era riuscito a raggiungere un accordo per approvare la legge di bilancio.

I Repubblicani, che hanno la maggioranza alla Camera e al Senato ma che non avevano abbastanza seggi per approvare la legge in autonomia, avrebbero avuto bisogno della collaborazione dei democratici, che però avrebbero voluto l'estensione di sussidi medici legati all'Obamacare. Senza un ok da entrambe le parti, il governo era stato costretto a "chiudere" e a sospendere le cosiddette "attività non essenziali".

Con lo shutdown il governo federale deve dunque sospendere l'erogazione di denaro tranne quella per le attività essenziali come l'esercito, la gestione del traffico aereo e delle infrastrutture. Tutto il resto smette di funzionare, come il servizio di rilascio visti e documenti: circa 750mila impiegati del governo sono stati sospesi dal proprio lavoro.

Alla base dello shutdown vi era la legge di bilancio e la volontà dei democratici di estendere diversi programmi federali per la sanità, mentre i Repubblicani hanno manifestato una posizione contraria alle misure.

Cosa prevede l'accordo per la fine dello shutdown

Per sua natura, lo shutdown va avanti fino a quando il Congresso non approva una nuova legge che permetta di finanziare le attività del governo. Oggi l'accordo è finalmente stato raggiunto grazie al voto di 7 senatori Democratici centristi e un indipendente. Per permettere la fine dello shutdown, il governo alla Camera dei rappresentanti dovrà raggiungere una maggioranza semplice.

Cosa prevede l'accordo nel dettaglio? Lo stanziamento di fondi per finanziare le attività dell'amministrazione fino al 30 gennaio e fino al 30 settembre per i dipartimenti di Difesa e Agricoltura, responsabile dei sussidi alimentari.

In cambio, i Senatori Democratici hanno ottenuto dalla maggioranza Repubblicana alcune concessioni, seppur limitate, sulla possibilità di estendere alcune forme di contrattazione tra Stato e compagnie assicurative per il prezzo della health insurance. Nessun accordo, invece, sui sussidi medici e la loro estensione: il voto sull'Obamacare è stato scorporato e avverrà a dicembre.

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