Usa, diffonde su Facebook fake news sul Covid: condannato a 15 mesi di carcere

È stato condannato a 15 mesi di carcere l'uomo che negli Usa ha diffuso sui social media fake news sul Covid-19 per spaventare le persone: secondo gli agenti dell'Fbi che hanno portato avanti le indagini e poi eseguito l'arresto, Christopher Charles Perez, alias Christopher Robbins, ha diffuso sui social false notizie sul virus con il solo intento di spaventare le persone. Un atteggiamento, il suo, reiterato per mesi diffondendo il panico in un momento in cui della pandemia si sapeva poco e il virus aveva iniziato a circolare ovunque negli Usa.
In particolare in un post condiviso sul proprio profilo Christopher Robbins ha scritto di aver pagato un uomo per leccare tutti gli oggetti nei negozi alimentari nella zona di San Antonio, in Texas. La notizia, che poi si è scoperta essere assolutamente falsa, ha fatto il giro dei social e in poco tempo le persone hanno iniziato a disertare i negozi di zona per paura. Intanto sulle sue tracce si sono messi gli agenti del Federal Bureau of Investigation a cui qualcuno ha denunciato l'accaduto: e così hanno scoperto che la minaccia paventata dall'uomo non era affatto credibile. Perez non aveva pagato nessuno per leccare gli articoli del negozio di alimentari, ma avendo anche solo affermato di averlo fatto ha infranto la legge contro la diffusione di informazioni false e bufale relative alle armi biologiche. Per questo è stato arrestato e condannato a 15 mesi di carcere oltre al pagamento di una multa di mille dollari.
"Cercare di spaventare le persone con minacciandole di diffondere malattie pericolose non è uno scherzo", ha spiegato il procuratore degli Stati Uniti Ashley C. Hoff, in una dichiarazione dell'ufficio del procuratore degli Stati Uniti. Purtroppo quello di Perez non è una caso isolato, sempre all'inizio della diffusione del Covid-19, un uomo è stato arrestato nel Missouri con l'accusa di minaccia terroristica dopo essersi filmato mentre leccava diversi prodotti in vendita in un superstore Walmart e pubblicava il video sui social. Lo scorso maggio è stata istituita negli Usa dal Dipartimento di Giustizia la Task Force antifrode Covid-19 il cui lavoro è proprio quello di controllare la diffusione di bufale.