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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Una commissione d’inchiesta Onu accusa Israele di genocidio nella Striscia di Gaza

Una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite ha concluso che Israele ha commesso un genocidio nella Striscia di Gaza e che alti funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno istigato tali azioni.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Abbiamo iniziato l'operazione intensiva a Gaza City, questa è una fase cruciale, il 40% degli abitanti della città è stato evacuato. Più di 350.000 residenti hanno già lasciato la città, e l'esodo è continuato durante la notte", ha dichiarato oggi Benyamin Netanyahu questa mattina all'inizio della sua testimonianza in tribunale a Tel Aviv, per il processo a suo carico per corruzione. Dopo che a Gaza City sono penetrati i tank dell'Idf, e l'esercito israeliano ha dato il via all'occupazione della Striscia – solo nella giornata di oggi sono almeno 45 persone le persone negli attacchi – un'inchiesta indipendente delle Nazioni Unite, è arrivata per la prima volta alla conclusione che Israele ha commesso un genocidio contro i palestinesi e che i massimi dirigenti dello stato ebraico hanno incitato al genocidio.

La Commissione d'inchiesta sui territori palestinesi occupati e Israele, istituita 4 anni fa dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (Hrc), è oggi guidata da Navi Pillay, ex giudice del tribunale per il Ruanda, ed è composta da 3 membri. "Il genocidio sta avvenendo a Gaza e continua", ha affermato Pillay, presidente della Commissione, in occasione della presentazione del rapporto di questa mattina. "Abbiamo identificato tre persone in questo rapporto, il primo ministro Netanyahu, l'ex ministro della difesa Gallant e il presidente di Israele, le cui dichiarazioni che incitano al genocidio sono state registrate" ha spiegato.

Nel report, un documento di 72 pagine, che è stato ripreso dai principali media internazionali, la Commissione ha rilevato che Israele ha "commesso atti di genocidio" nell'enclave palestinese dal 7 ottobre 2023, quando Hamas ha compiuto attacchi mortali contro Israele e Israele ha lanciato la sua campagna militare. Questi atti includono l'uccisione di palestinesi a Gaza, causando loro "gravi danni fisici e mentali", "infliggendo deliberatamente al gruppo condizioni di vita volte a provocarne la distruzione fisica in tutto o in parte" e "imponendo misure volte a impedire le nascite all'interno del gruppo", secondo il rapporto.

In una conferenza stampa a Ginevra, gli esperti, che non fanno parte dello staff delle Nazioni Unite ma sono nominati dai 47 Stati membri del Consiglio per i diritti umani, hanno spiegato che le loro indagini sulla guerra a Gaza, a partire dagli attacchi terroristici guidati da Hamas in Israele il 7 ottobre 2023, hanno portato alla conclusione che le autorità e le forze di sicurezza israeliane "hanno commesso quattro dei cinque atti genocidi definiti dalla Convenzione del 1948 sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio". Nello specifico, questi atti sono: uccidere, causare gravi danni fisici o mentali, infliggere deliberatamente condizioni di vita calcolate per provocare la distruzione dei palestinesi, e imporre misure volte a impedire le nascite.

Pillay ha sostenuto che la responsabilità per i crimini atroci "ricade sulle autorità israeliane ai massimi livelli", tra "dichiarazioni esplicite" denigratorie nei confronti dei palestinesi da parte delle autorità civili e militari israeliane. La Commissione ha inoltre analizzato la condotta delle autorità israeliane e delle forze di sicurezza israeliane a Gaza, "compresa l'imposizione di fame e condizioni di vita disumane ai palestinesi di Gaza… l'intento genocida era l'unica deduzione ragionevole che si poteva trarre dalla natura delle loro operazioni".

Secondo dati Onu, dall'inizio della guerra sono state uccise quasi 65.000 persone a Gaza e gran parte della popolazione è stata sfollata, mentre è in corso una carestia conclamata. Quasi 65mila palestinesi sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre, secondo il ministero della Salute palestinese. Il ministero non fa distinzione tra civili e combattenti, ma ha affermato che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini.

La risposta di Israele al rapporto della commissione Onu

Il governo israeliano, dal suo canto, ha respinto le accuse, sostenendo di portare avanti la guerra a Gaza per autodifesa e conformemente al diritto internazionale, negando fermamente le accuse di genocidio. In un comunicato, il ministero degli Esteri ha denunciato il rapporto come "parziale e mendace" e ha chiesto "l'immediato scioglimento di questa commissione d'inchiesta". Israele "respinge categoricamente questo report distorto e falso", ha fatto sapere il ministero, "Tre persone che fungono da rappresentanti di Hamas, note per le loro posizioni apertamente antisemite – e le cui terribili dichiarazioni sugli ebrei sono state condannate in tutto il mondo – hanno pubblicato oggi un altro ‘report' falso su Gaza", ha affermato il governo israeliano.

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