video suggerito
video suggerito
Guerra Ucraina-Russia

Ucraina, cosa c’è dietro le diserzioni: “Con la guerra i potenti si sono arricchiti grazie alla corruzione”

Abbiamo incontrato la mamma di uno dei tanti disertori interni ucraini, ragazzi che non rispondono all’arruolamento nell’esercito per finire al fronte e si nascondono in case amiche. “Qui basta pagare per qualsiasi cosa”.
A cura di Antonio Musella
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Yulia ha 57 anni, ha lavorato per circa una quindicina di anni in Italia prima di fare rientro nel suo paese. Dal 2022 vive con l'ansia continua che il suo unico figlio, Alexander, 32 anni, nome di fantasia, possa essere arruolato nell'esercito e spedito al fronte a combattere contro l'invasore russo. Suo marito è morto un po' di anni fa, e per Yulia suo figlio è il bene più prezioso che ha. La incontriamo a Leopoli, dove vive dall'inizio della guerra e dove suo figlio, disertore, si nasconde da circa 6 mesi, dopo essere sfuggito all'arruolamento.

Non si conosce un numero preciso degli uomini tra i 20 ed i 35 anni che sono attualmente disertori in Ucraina, quello che si percepisce dalle storie è che il fenomeno è molto più diffuso di quello che sembra. Diventare disertori comporta la perdita dei diritti di cittadinanza, non puoi lavorare, ti viene chiuso il conto in banca, ovviamente non puoi lasciare il paese, e se vieni beccato dalle squadre speciali del servizio militare vieni immediatamente spedito al fronte di guerra. Loro, i ragazzi ucraini che scelgono di vivere piuttosto che combattere, vivono come fantasmi. Nascosti nelle case dei genitori, dei parenti, delle fidanzate, non escono mai, se non per brevi passeggiate nei dintorni delle proprie dimore clandestine. Quattro anni fa, all'inizio dell'invasione russa, sarebbe stato impensabile immaginare l'estensione di un fenomeno del genere, ma ora, dopo 4 anni di lutti, e soprattutto dopo il dilagare sempre maggiore della corruzione all'interno del paese, restare vivi sembra a tutti la scelta più saggia.

Una vita come fantasmi: "Ogni giorno si nasconde dai controlli"

Per cinque volte la "cartolina" dell'arruolamento è arrivata a casa di Yulia, indirizzata al figlio Alexander, e per cinque volte il ragazzo non si è presentato in caserma per l'arruolamento. "Una volta i militari sono venuti qui da me, ma non potevano entrare in casa mia – ci racconta Yulia – io ho detto che mio figlio era andato in Polonia e non sapevo più dove fosse. Da quel momento ha iniziato a nascondersi. Lui continua a dirmi che non devo preoccuparmi, che devo stare tranquilla, fanno così i figli con le mamme, ma io non sono per nulla tranquilla, so che cosa rischia". L'esercito non ha personale sufficiente per andare casa per casa a scovare chi vuole disertare, quindi i controlli sono fatti da delle squadre speciali che girano per le città. "Gli orari principali sono la mattina presto, la sera dalle 19 alle 20 e poi intorno al coprifuoco, verso mezzanotte – dice Yulia – ma alcune volte gli uomini sono stati presi anche di giorno. Tre mesi fa mio figlio è scampato per un soffio, lui non mi ha detto nulla, ma me lo ha poi riferito mio cugino. Era di sera, era uscito per pochi minuti per vedersi con la sua fidanzata, ma una pattuglia dalla strada gli ha intimato di fermarsi. Alexander faceva sport, ha un buon fisico, ed ha iniziato a correre. Loro lo hanno inseguito ma lui si è gettato nelle aiuole, non era molto distante da casa e così è riuscito ad infilarsi nel palazzo prima che lo raggiungessero. Non lo hanno più visto. Non mi ha detto nulla, ma il giorno dopo ho trovato i suoi pantaloni strappati ed ho capito che c'era qualcosa che non andava. Poi alcuni mesi dopo, mio cugino mi ha detto la verità, si era confidato con lui".

C'è chi continua a vivere con i genitori da fantasma, c'è chi va a vivere con la fidanzata ma stando sempre attendo a stare nei pressi di quartieri in cui si conoscono tante persone che possono aiutare all'occorrenza. Qui tutti si aiutano con i figli disertori, per dare rifugio e copertura. "Eppure i figli dei politici e quelli dei militari non vanno al fronte, non vanno a combattere, ma i nostri figli si, quelli della povera gente. Mio figlio non vale meno del figlio di un politico. Io non immagino neanche cosa posso fare se mi togliessero mio figlio".

Funerale di un giovane soldato a Leopoli
Funerale di un giovane soldato a Leopoli

La corruzione nell'esercito: "Fino a 15 mila dollari per non partire"

Alexander è riuscito a scappare qualche mese fa, ma non tutti ce l'hanno fatta. "Il marito di una mia amica è stato preso un anno fa alle 7 del mattino, andava a lavorare faceva il muratore. Lo hanno portato in caserma e dopo alcune ora, una amica di famiglia ha ricevuto una telefonata da una persona che le ha detto che poteva far uscire l'uomo e impedire che fosse inviato sulla prima linea del fronte. In cambio ha chiesto 7.000 dollari. E così la mia amica ha iniziato a chiamare tutti, ha chiamato anche me, per mettere insieme questa somma. Grazie anche ai parenti che lavorano in Europa, sono riusciti a mettere insieme il denaro richiesto. A quel punto l'uomo misterioso, sempre al telefono, ha dato loro un appuntamento in un luogo per consegnare i 7000 dollari. E così glie li hanno portati. Non era un uomo in divisa, non lo avevano mai visto. Pochi minuti dopo la consegna, alle 5 del pomeriggio, il marito della mia amica è stato rilasciato dalla caserma dove lo avevano portato come disertore la mattina".

La corruzione dilagante in Ucraina sta divorando il paese. Non solo per i soprusi continui che genera, per la distanza sempre maggiore tra popolo e funzionari dello Stato e dell'esercito, ma perché sta minando alla base il rapporto tra governante e governato. "Noi in Ucraina siamo abituati così, per qualsiasi cosa c'è la corruzione, basta pagare. Anche per un certificato devi pagare, e la guerra ha amplificato tutto. E il rapporto tra Stato e cittadino che è completamente stravolto – ci spiega Yulia – se tu in Italia ti senti in pericolo chiami la polizia e pensi che la polizia ti aiuta. Noi qua quando chiamiamo la polizia non ci sentiamo affatto sicuro, non abbiamo alcuna certezza che ci protegga". Una dimensione devastante quella che si è venuta a creare nel paese, dove tutto ha un prezzo, basta pagare. "Alla fine dello scorso anno un amico di mio figlio, che lavora per una grande compagnia ha ricevuto la cartolina. Ma lui guadagna bene, non si è perso d'animo. I suoi genitori hanno ricevuto la telefonata di una persona che ha detto che poteva impedire l'arruolamento. E così il ragazzo ha sborsato 10 mila dollari per non finire al fronte".

Gli scandali non hanno fatto altro che aumentare il prezzo della corruzione. "Ora so che chiedono 15.000 dollari per impedire l'arruolamento ad un disertore. Qui in Ucraina sono tantissimi soldi. Io non ce li ho, non so proprio come dovrei fare se trovassero mio figlio e me lo portassero via, io non sono proprio in grado di mettere insieme questa cifra. Altri invece si, quelli che hanno si soldi. Quindi qui chi non ha i soldi va al fronte e muore, e chi ha i soldi corrompe funzionari dello Stato e non va a combattere" sottolinea Yulia. Quindicimila euro, tanto vale la vita di un ragazzo. E quel prezzo, chi può, lo pagherà senza battere ciglio per salvargli la vita. L'impatto della guerra è visibile in maniera plastica al cimitero di Lychanska, a Leopoli, dove la distesa di fosse a terra in cui riposano i militari morti è sconvolgente.

Una intera collina di croci e bandiere ucraine. Gli ultimi seppelliti portano la data della scorsa settimana. Chiunque passi di qui non può che ricevere un pugno in faccia che gli ricorda cos'è la guerra: la guerra è morte. "Il marito della mia amica ora lavora di nuovo" ci spiega la donna. Le chiediamo come sia possibile che un uomo disertore, possa lavorare lontano da casa sua. "Lui fa il muratore e sta rifacendo la casa ad un politico di governo, la mattina lo vanno a prendere con un furgone e lo portano fuori Leopoli in questa enorme villa a lavorare e la sera lo riportano a casa". Sottopagato ovviamente. Per salvarsi ha dovuto corrompere un funzionario pubblico, ed ora, come una schiavitù, l'unico modo per sopravvivere è lavorare per un politico per una paga da fame. E' la fotografia del disastro ucraino.

Il cimitero di Lychanska a Leopoli, dove sono sepolti i militari morti in guerra
Il cimitero di Lychanska a Leopoli, dove sono sepolti i militari morti in guerra

"Qui con la guerra hanno fatto i soldi"

La guerra dunque è un fatto che riguarda i poveri e non certo i ricchi, impegnati a lucrare su tutte le forme possibili di storture sociali e speculazioni che la guerra produce. "E' così, se uno è povero va a fare la guerra, se sei ricco non ci vai" dice Yulia, ed è l'affermazione più devastante in un paese dove per i primi anni del conflitto tutti si sentivano un blocco compatto. Zelensky era stato eletto proprio come simbolo della lotta alla corruzione, ma alla fine è proprio su questo tema che sta scivolando sempre di più. La corruzione è un fenomeno visibile ad occhio nudo soprattutto sull'indotto che genera.

Leopoli è un grande gigantesco cantiere, dove si costruiscono casa ad ogni ora del giorno. E non sono certo le case per le centinaia di migliaia di profughi provenienti dall'Est del paese e sfollati in città. Sono appartamenti di grande metratura, con terrazze, piante, grandi balconate panoramiche e rifiniture di lusso. Ma chi potrà mai comprarsela in un paese in guerra? Di certo quelli che fanno i soldi con la corruzione, ed evidentemente non sono per nulla pochi. "Qui sulla guerra alcuni stanno facendo i soldi. Ed in questo non sono molto diversi dai russi" ci dice la donna. "Noi siamo vittime del potere, e loro restano impuniti. Guarda il caso di Mindich. Lui è un amico strettissimo di Zelensky, è il suo socio. Ci vogliono dire che Mindich ha rubato i soldi e il presidente non sapeva niente? Ci vogliono solo prendere in giro". Timur Mindich è il proprietario di “Kvartal 95” , lo studio co fondato con Zelensky, al centro dello scandalo Energatom e scappato in Israele poco prima che provassero ad arrestarlo. Il caso Mindich, già socio di Zelensky, poi quello di Yeremak, ex capo di gabinetto del presidente, è un susseguirsi di tumulti. Yermak dopo essere stato indagato per corruzione, ha annunciato che andrà a combattere al fronte. "Ma chi ci crede? Ma stiamo scherzando?!" commenta Yulia. La speranza qui è che la guerra finisca presto, ma, soprattutto, che un "miracolo" posso spazzare via la corruzione dalla gestione dello Stato. D'altronde se la guerra finisse domani, la corruzione dilagante in Ucraina non sarebbe per nulla risolta. "Io non voglio vivere in un paese dove la corruzione controlla tutto – ci dice Yulia – io voglio che la guerra finisca, sicuramente saranno anni difficili dopo, ma la guerra deve finire. Ma quello che sogno è la fine della corruzione".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views