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Uccisa in un raid a Gaza l’attivista 11enne Yaqeen Hammad, sui social raccontava la vita nella Striscia

Yaqeen Hammad, 11 anni, era la più giovane attivista di Gaza, diventata famosa sui social per il sorriso con cui affrontava la vita nella Striscia e il dramma della guerra. Venerdì 23 maggio è morta, uccisa dalle Idf in un raid a Deir el Balah. La bimba accompagnava spesso il fratello maggiore, operatore umanitario con il collettivo Ouena, nelle missioni: insieme consegnavano cibo, vestiti e giocattoli alle famiglie sfollate.
A cura di Eleonora Panseri
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Yaqeen Hammad, 11 anni, uccisa in un raid israeliano.
Yaqeen Hammad, 11 anni, uccisa in un raid israeliano.

Yaqeen Hammad, 11 anni, era la più giovane attivista di Gaza, diventata famosa sui social per il sorriso con cui aiutava le persone intorno a lei, con cui affrontava la vita nella Striscia e il dramma della guerra. Venerdì 23 maggio è morta, uccisa dalle Forze di difesa israeliane (Idf) in un raid a Deir el Balah.

Come riportano i media esteri, Yaqeen accompagnava spesso il fratello maggiore, Mohamed Hammad, operatore umanitario con il collettivo Ouena, nelle missioni: insieme consegnavano cibo, vestiti e giocattoli alle famiglie sfollate. “La mia campionessa. La mia sorellina, la mia anima, è stata uccisa”, ha scritto Mohamed.

Il suo sorriso raggiungeva decine di migliaia di persone in tutta la Striscia grazie ai video che postava su Instagram e nei quali la si vedeva ridere e giocare con i suoi coetanei, distribuire aiuti o dare piccoli consigli di vita quotidiana sotto le bombe, ricorda il Palestine Chronicle.

Yaqeen è diventata un simbolo della resistenza dei bambini di Gaza. "Teniamo ancora fermamente al Corano e alla nostra educazione, nonostante la carestia, l'assedio e il genocidio in corso. Abbiamo stomaci vuoti ma cuori fedeli", diceva in uno dei suoi video.

Persone da tutto il mondo hanno riempito i social di messaggi di cordoglio e indignazione. "Dimostrava amore, gioia, compassione e, soprattutto, umanità", scrive un utente. Yaqeen "non distribuirà più vestiti ai bambini orfani, né gelati, né abbracci. Israele l'ha assassinata", condanna un altro.

"Yaqeen Hammad non aveva un carro armato. Non aveva un drone. Non aveva né scorta né rifugio antiaereo. Aveva 11 anni, una felpa, un sorriso e un forno di terracotta con cui insegnava al mondo a resistere con il pane", è il commento di un altro.

"Il suo corpo potrebbe non esserci più, ma il suo impatto rimane un faro per l'umanità", ha scritto infine su X Mahmoud Bassam, un fotoreporter di Gaza. "Invece di essere a scuola e godersi la sua infanzia, era attiva su Instagram e partecipava a campagne per aiutare gli altri a Gaza. Non ci sono parole. Assolutamente non ci sono parole".

Yaqeen aveva scelto di agire, incoraggiando le persone intorno a lei, con il suo sorriso e la sua energia. Ora, purtroppo, il suo nome si aggiunge a quelli dei tanti, troppi, bimbi morti nella Striscia.

Secondo l’Unicef, dal 18 marzo 2025 oltre 950 bambini sono stati uccisi, mentre l’Unrwa stima che siano più di 16mila i minori morti dall’inizio del conflitto, un numero che potrebbe superare i 20mila includendo i dispersi.

Oggi, lunedì 26 maggio, un raid israeliano ha colpito una scuola adibita a centro per i rifugiati ha provocato oltre 30 morti, per la maggior parte bambini, e più di 55 feriti.

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