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Guerra in Ucraina

Russia, tutti gli errori commessi da Putin e dal suo esercito nell’invasione in Ucraina

L’Ucraina continua a resistere strenuamente all’offensiva russa, mettendo in seria difficoltà l’esercito di Putin. Sono diversi gli errori (strategici e di valutazione) fatti da Mosca nel corso dell’invasione.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Pur avendo uno degli eserciti più grandi e potenti al mondo, la Russia ha davanti importanti difficoltà nell'offensiva contro l'Ucraina. Il Paese di Zelensky infatti ha dimostrato una volontà e una capacità di resistenza che hanno sorpreso molti analisti militari occidentali. Le difficoltà dell'esercito russo sono da imputare a errori strategici e di valutazione dei generali e dello stesso Putin.

È acclarato ormai che la Russia abbia sottovalutato la forza dell'Ucraina, l'attaccamento al Paese della popolazione e il forte senso di appartenenza e indipendenza da Mosca. L'errore di valutazione ha portato a sottostimare anche la capacità delle forze armate ucraine nonostante la spesa di "soli" 4 miliardi di dollari per la difesa militare rispetto ai 60 miliardi della Russia. Per gli analisti occidentali, Putin potrebbe aver fatto il passo più lungo della gamba dopo aver progettato un piano per rendere più all'avanguardia le forza militari russe, sopravvalutando così le proprie capacità belliche.

Gran parte degli investimenti russi sono confluiti nella sperimentazione sull'arsenale nucleare e nella realizzazione del T-14 Armata, uno dei carri armati più avanzati al mondo. Secondo quanto sostengono gli analisti occidentali, il veicolo militare ha fatto la sua apparizione alla parata del Giorno della Vittoria a Mosca sulla Piazza Rossa, ma è poi scomparso in battaglia durante l'invasione in Ucraina. Sul territorio nazionale, invece, è possibile vedere vecchi T-72, i veicoli corazzati usati per il trasporto di persone, artiglieria e lanciarazzi.

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La supremazia aerea

Il secondo errore della Russia di Putin è stato quello di credere che un modesto dispiegamento di forze via terra avrebbe permesso di espugnare l'Ucraina in pochi giorni. Il vantaggio aereo di Mosca su Kiev è così durato molto poco: le difese nei cieli di Zelensky si stanno rivelando efficaci seppur modeste rispetto a quelle a disposizione del Cremlino. Le capacità di manovra della Russia sono comunque molto limitate. Convinzione di Putin era quella di poter schierare unità più leggere per aprire un varco nella difesa aerea di Kiev, eppure l'Ucraina è riuscita a respingere anche l'ultimo attacco all'aeroporto di Hostomel, sottraendo alla Russia un importante avamposto per truppe, equipaggiamenti e rifornimenti.

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Rifornimenti via terra

Senza una base aerea importante, la Russia ha dovuto affidare i suoi rifornimenti alla strada. Questo ha creato ingorghi o inconvenienti dovuti a imboscate. Nel frattempo, le forze militari che si stanno avvicinando a Kiev non sono ancora riuscite a circondare la capitale. I progressi in questo senso si sono registrati a Sud, dove la Russia ha preso d'assalto le linee ferroviarie. L'esercito russo di certo non è motivato al completamento della missione militare: i soldati, spesso giovanissimi, sono partiti senza immaginare cosa li aspettasse in terra Ucraina. Le perdite sono, almeno secondo le stime realizzate finora, decisamente consistenti. L'Ucraina afferma di aver ucciso almeno 14.000 soldati russi nell'offensiva, ma gli Stati Uniti suggeriscono che probabilmente siano 7mila circa i militari di Mosca deceduti nel conflitto.

L'avvicinamento alla Cina fallito

La Russia è stata "costretta" a chiedere l'intervento di mercenari per dare nuova forza alle milizie. Un segno, secondo i funzionari della Nato, che Mosca sta tentando il tutto per tutto per dare una svolta al conflitto ormai impantanato. Resta però il fatto che l'esercito è a corto di carburante, cibo e munizioni. I veicoli che subiscono guasti o che non possono più continuare la traversata vengono abbandonati e conseguentemente trascinati via dai trattori agricoli ucraini. Per questo motivo, la Russia ha tentato l'ulteriore avvicinamento alla Cina per ottenere armi.

Gli Usa hanno quindi puntato subito il dito contro Xi Jinping, minacciando conseguenze in caso di aiuto militare a Mosca. Il presidente cinese, però, ha fatto sapere che una guerra non è nel suo interesse. C'è da credergli, in realtà: Pechino guarda con grande preoccupazione a quanto sta accadendo in Ucraina e non vuole incorrere nelle sanzioni economiche occidentali mostrando troppa vicinanza alla Russia. Anche sull'alleanza internazionale, il Cremlino ha commesso un errore di valutazione.

Chi invece ha ricevuto più munizioni è stata l'Ucraina, rifornita dall'Occidente. Non solo armi, ma anche denaro da investire in difesa, migliaia di dollari che hanno premuto l'acceleratore sull'umore nazionale. L'azione di Putin, però, è ben lungi dall'essere scoraggiata: secondo gli analisti, potrebbe rendere le offensive ancora più cruente e senza sosta nel tentativo di aprire un varco nella difesa del Paese.

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