Turchia, tragedia senza fine: 282 morti nella miniera. Erdogan contestato

Una strage: 282 morti accertati e almeno 90 intrappolati tra le macerie "con poche speranza di ritrovarli vivi", come spiegano le autorità. E' il drammatico bilancio della tragedia della miniera avvenuta a Soma, in Turchia. Il timore, dunque, è che le vittime possano essere molte di più, anche perché, secondo l’azienda che gestisce il sito, al momento dell'esplosione erano al lavoro 787 minatori. In tutto ciò nella struttura sta ancora divampando un incendio, che ostacola le operazione di soccorso. Anche per questo "nelle ultime 12 ore non è stato tirato fuori più nessuno ancora in vita”, ha detto il ministro dell’Energia, Taner Yildiz. 450 i lavoratori messi in salvo finora.
E mentre si susseguono i funerali dei minatori, coltre al cordoglio c‘è la rabbia per quella che secondo molti è stata una tragedia annunciata. Sul luogo del disastro è arrivato anche Erdogan che ha annullato una visita in Albania. Durante la visita il premier è stato duramente contestato dai lavoratori e dai loro familiari tanto che, secondo quanto scrive il quotidiano turno online Hurriyet, si sarebbe addirittura rifugiato in un negozio. Ma a protestare è anche l'opposizione che aveva chiesto una commissione d’inchiesta sui troppi incidenti già registrati a Soma, ma il mese scorso il partito di Erdogan aveva respinto tale eventualità. Intanto il principale sindacato turco, la confederazione dei lavoratori pubblici KESK, ha proclamato per oggi uno sciopero generale. “Coloro che portano avanti le privatizzazioni, che mettono in pericolo la vita dei lavoratori per ridurre i costi, sono i colpevoli del massacro di Soma e devono essere perseguiti”, ha scritto la KESK, che rappresenta circa 240 mila lavoratori.