Turchia: la polizia riprende piazza Taksim, scontri anche ad Ankara

Dopo ore di scontri questa notte piazza Taksim a Istanbul è stata riconquistata dalle forze dell’ordine che, verso le 3 del mattino ora locale, hanno allontanato tutte le persone giunte a manifestare nella giornata di ieri contro la distruzione del parco Gezi e contro il governo Erdogan. Quando in Italia erano le 2 del mattino vi sono stati gli ultimi lanci di lacrimogeni con i manifestanti che si sono allontanati e i poliziotti che hanno ripreso il controllo della piazza e l’hanno ripulita. Sarebbero centinaia i feriti e numerosi gli arresti. E in Turchia, mentre a Istanbul la guerriglia andava in scena a piazza Taksim, anche ad Ankara vi è stata una manifestazione di circa 5000 persone. Nel corso della serata di ieri le forze della polizia sono intervenute e hanno disperso i manifestanti con lacrimogeni e facendo ricorso anche a cannoni ad acqua. I manifestanti, giunti nei pressi della sede dell’ambasciata americana, lanciavano slogan per le dimissioni del governo Erdogan.
Il monito della Casa Bianca – E in merito a quanto sta accadendo ormai da giorni in Turchia è arrivato un monito al premier anche da parte degli Stati Uniti: “La stabilità di lungo termine della Turchia può essere garantita solo sostenendo il diritto di espressione a quello di riunirsi”, è quanto affermato dalla Casa Bianca che ha detto di seguire con preoccupazione la tensione a Istanbul. L’interesse dell’America – ha fatto sapere la portavoce della Casa Bianca – “è quello del sostegno alla libertà di espressione e di assemblea, compreso il diritto di protestare pacificamente”. “Crediamo – ha aggiunto – che la stabilità di lungo termine della Turchia sia meglio garantita sostenendo le libertà fondamentali e la libertà dei media. La Turchia è un Paese alleato e amico degli Stati Uniti, e ci aspettiamo che le autorità turche sostengano queste libertà fondamentali”.